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7 OTTOBRE 1800: CONQUISTA DEL KENT

7 OTTOBRE 1800: CONQUISTA DEL KENT

Quando

Ottobre 7, 2022    
12:00 am

Event Type

Golfo del Bengala, 7 ottobre 1800. All’alba, sulla Confidenza con 120 uomini dell’equipaggio, la vedetta segnala una vela. Surcoufsi dirige immediatamente verso questa nave, che sembrava essere una nave da guerra della Compagnia delle Indie.

Avverte il suo equipaggio che la nave inglese individuata è molto più potente della sua Confidenza e dei suoi 18 cannoni: è il Kent, 1200 barili e 38 cannoni, 26 in batteria e 12 sul ponte! Non si tratta quindi di attaccarlo: bisogna rimetterlo in riga e affrontarlo. Per motivare ancora di più i suoi marinai, promette loro, dopo l’assalto, un’ora di saccheggio, la “parte del diavolo”.

Al comando di Surcouf, il bastingaggio si ingombra di borse e amache, destinate ad attutire la mitragliatrice. Le casse delle armi sono aperte, i fanali illuminano con i loro lugubri raggi i bunker delle polveri. I non-combattenti, cioè gli interpreti, i medici, i commissari dei viveri e i domestici, si preparano a scendere, per rifornire la polvere e le palle di cannone, e a ricevere i feriti. Ognuno è al proprio posto di combattimento!

A bordo del Kent, il comandante inglese Rivington, di ritorno dal Brasile, con 437 persone a bordo, tra cui 100 soldati, il generale Saint-John, il suo personale e diverse mogli di ufficiali che accompagnano i loro mariti, vede arrivare verso di lui la Confidenza. Egli è convinto che in caso di combattimento non può che uscirne vincitore.

Assolutamente certo del suo esito, chiede al personale e alle signore di salire sul ponte per assistere alla presa di questa piccola nave. Fa sparare un colpo di cannone di avvertimento, che passa sopra la Confidenza, che non ha ancora issato la sua bandiera, poi invia tutta la sua bordata, con solo qualche avaria nella sua ala.

Tutti i francesi, per preservarsi dalla mitragliatrice, sono sdraiati sul ponte. Il Kent fa ancora fuoco con i suoi cannoni, ma la Confidenza si avvicina, questa volta con la bandiera a teschio dei corsari Malouins. Ancora una nuova bordata.

Surcouf ordina: “Tutti in piedi”, mentre la sua artiglieria spara cannoni e mitraglia. Presto i due si scontrano in un terribile attacco. Due tamburi battono il carico. All’abbordaggio! All’abbordaggio!

-A te, Drieux! grida Surcouf rivolgendosi al suo secondo, che comanda la prima squadra d’abbordaggio. Drieux, ufficiale intrepido quanto capace, superò presto l’intervallo che separava le due navi, e, raggiungendo l’uomo di prima, cade impetuosamente sul nemico. I francesi tennero rapidamente il castello di fronte e il ponte.

Surcouf passa sul Kent e fa caricare a mitraglia due dei cannoni. Il capitano inglese, colpito da un frammento di granata, viene ucciso sul suo posto di guardia, mentre il secondo del Kent fa puntare due cannoni da 18 sui nostri corsari. I francesi attaccano con l’ascia e presto prendono tutto il ponte.

Il padiglione inglese viene portato e capovolto, in segno di sconfitta. Gli inglesi oppongono ancora una resistenza nell’impresa, poi si dichiarano sconfitti. Surcouf, con voce forte, grida “Giù le armi! Più morte, più sangue. Il Kent è nostro. Viva la Francia!”.

Dopo l’avaria delle due navi riparate, Drieux passò con sessanta uomini a bordo del Kent, di cui prese il comando, e, navigando a bordo con la Confidenza e Surcouf, si diresse verso l’isola di Francia, verso Port-Louis.

Questo episodio della vita di Surcouf e della presa del Kent è sempre celebrato nelle nostre [francesi] tradizioni popolari attraverso il canto “al trentuno del mese di agosto”.