“Qualsiasi ussaro che non è morto a trent’anni è un idiota”.
Antoine Charles Louis, conte di Lasalle aveva 34 anni quando, alla vigilia della battaglia di Wagram, trovò la sua pipa preferita nel suo bagaglio, così come il vetro che copriva il ritratto di sua moglie, rotto. Quella stessa mattina il suo cavallo, che stava per abbeverarsi al fiume, era stato catturato dagli esploratori austriaci.
Al capo squadriglia Charles Yves César Cyr du Coëtlosquet, suo aiutante di campo, confida: “Diavolo del giorno, sarò ucciso lì”.
Il 6 luglio, secondo giorno della battaglia di Wagram, a fine pomeriggio, quando i suoi ussari erano esausti, Lasalle si mise a capo dei corazzieri che, fino ad allora, erano stati tenuti di riserva. Mentre prende il comando e carica gli austriaci in ritirata, un granatiere ungherese lo colpisce con una pallottola in fronte. Lasalle muore all’istante.
Nella sua ultima lettera alla moglie, scrisse: “Il mio cuore è tuo, il mio sangue all’Imperatore, la mia vita in onore”.