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5 DICEMBRE 1804: NAPOLEONE DISTRIBUISCE LE AQUILE

5 DICEMBRE 1804: NAPOLEONE DISTRIBUISCE LE AQUILE

Quando

Dicembre 5, 2022    
12:00 am

Event Type

L’Aquila come emblema dell’impero viene adottata su decisione del 10 luglio 1804 di Napoleone, che aveva inizialmente scelto il Leone.

Dopo l’incoronazione, è prevista un’altra cerimonia: la consegna da parte dell’Imperatore di una nuova bandiera alle guardie nazionali dei 108 dipartimenti e a tutti i corpi d’armata una volta che questi prestano il giuramento di fedeltà a Napoleone.

Il 5 dicembre 1804, tre giorni dopo l’incoronazione a Notre-Dame di Parigi, durante una grandiosa cerimonia al Champ-de-Mars, il nuovo imperatore dei francesi consegnò tredici Aquile alla Guardia imperiale: quattro ai quattro battaglioni dei Granatieri e Cacciatori a piedi, 8 ai quattro rispettivi squadroni di due reggimenti di cavalleria, granatieri e cacciatori a cavallo, e uno allo squadrone di artiglieria a cavallo.

La cerimonia, inizialmente prevista per il 3, ebbe luogo il 5 in tempo di neve e pioggia, in una cornice creata da Percier e Fontaine, davanti alla facciata dell’Ecole militaire, cosa che doveva far rivivere alcuni ricordi all’Imperatore. Attorno a lui, Duroc, Cambacérès, Lebrun, Luigi e Giuseppe Bonaparte, Eugène de Beauharnais, l’imperatrice Giuseppina e i nuovi marescialli Berthier, Bernadotte, Murat, Augereau, Masséna, Lannes.

• Leggiamo le memorie di Bourienne:

Il giorno dopo l’incoronazione, tutte le truppe che si trovavano a Parigi furono riunite al Champ-de-Mars, per la distribuzione delle Aquile (sic), in sostituzione delle bandiere repubblicane. Mi ero astenuto dall’assistere all’incoronazione nella chiesa di Notre-Dame, ma volevo vedere la festa militare del Champ-de-Mars, perché avevo un vero piacere di vedere Bonaparte in mezzo ai suoi soldati. La pompa imperiale non mi ha mai abbagliato, ma, abituato a vivere nei campi, senza essere stato militare, mi sembrava che Bonaparte in uniforme da colonnello della sua guardia mi ricordasse il generale in capo dell’esercito d’Italia e della spedizione d’Egitto, facendomi quasi dimenticare l’imperatore.

Questa cerimonia militare ebbe luogo al Champ-de-Mare; si era innalzata davanti alla facciata dell’Ecole-Militaire un’immensa tribuna. Questa scuola, pur trasformata in caserma, doveva riportare alla mente di Napoleone singolari ricordi della sua infanzia. La tribuna era stata disposta in modo tale che si vedesse elevarsi in mezzo il doppio trono dell’imperatore e dell’imperatrice, quasi nel luogo in cui il presidente dell’assemblea nazionale si era seduto su una sedia simile a quella di Luigi XVI. Nel Champ-de-Mars erano riunite le deputazioni di tutte le armi dell’esercito e, nonostante il maltempo di quel giorno, regnava nei ranghi e tra gli spettatori una specie di soddisfazione generale, quel tipo di entusiasmo che sembra aver bisogno della protezione di una temperatura più mite per manifestarsi.

A segnale dato, tutte le colonne si mossero, si strinsero e si avvicinarono al trono. Allora, Napoleone si alzò sul suo trono, pronunciò con molta fermezza le seguenti parole, facendo distribuire le Aquile:

“Soldati, ecco le vostre bandiere; queste Aquile vi serviranno sempre come punto di raduno; saranno ovunque il vostro Imperatore le riterrà necessarie per la difesa del suo trono e del suo popolo. Giuri di sacrificare la tua vita per difenderle e di mantenerle costantemente con il tuo coraggio sulla strada della vittoria: lo giuri?”

Sarebbe impossibile dipingere le acclamazioni che seguirono le parole di Bonaparte. Ci fu qualcosa di così coinvolgente nell’ebbrezza pubblica che anche le persone indifferenti non poterono fare a meno di lasciarsi trascinare al movimento generale. E dall’indomani dell’incoronazione, le sue Aquile dovevano essere portate ovunque lo richiedesse la difesa del suo popolo.