Dopo l’abdicazione di Napoleone nell’aprile 1814, Andrea Massena fu mantenuto nelle sue funzioni da Luigi XVIII che lo fece gran croce dell’ordine di San Luigi. Nel 1815, come sua città natale, Nizza è ridiventata sarda, è naturalizzato francese, poi è elevato alla parìa.
Durante i Cento giorni, fedele ai Borboni, sedette alla Camera dei Pari quando, il 22 giugno, il generale de La Bédoyère sostenne i diritti del figlio dell’Imperatore alla corona. Massena esclama allora: “Giovanotto, ti dimentichi!”.
Il governo provvisorio lo nominò comandante della Guardia Nazionale di Parigi. Prese poi il comando dell’ottava divisione militare. Nel consiglio di guerra del maresciallo Ney, è uno di quelli che si dichiarano incompetenti, e fanno quindi rinviare il giudizio alla Camera dei Pari. Non essendosi formalmente opposto al ritorno di Napoleone, gli ultra-realisti lo fecero rimuovere dalle sue funzioni.
Divorato dalla tubercolosi, il maresciallo Massena, duca di Rivoli, principe di Essling, il figlio prediletto della vittoria, morì il 4 aprile 1817 a Parigi, all’età di 58 anni. I suoi funerali hanno luogo il 6 aprile al cimitero di Père-Lachaise. Sarà il generale Thiébault a pronunciare l’elogio funebre. Il suo nome è scritto nell’Arco di Trionfo, colonna sud, colonna 23.