
Robert Lefèvre, nato il 24 settembre 1755 a Bayeux e morto il 3 ottobre 1830 a Parigi, fa parte, con Gros e Gérard, dei pittori più famosi del Consolato e dell’Impero.
Nel 1803, il direttore generale dei Musei, Vivant Denon, gli commissionò, per il municipio di Dunkerque, un ritratto del primo console. Questo ritratto è stato così apprezzato che venne copiato molte volte.
In seguito, grazie alla protezione di Vivant-Denon, Lefèvre realizzò quaranta ritratti di Napoleone, mai simili, in grande costume dell’incoronazione, in uniforme verde da colonnello dei cacciatori a cavallo della Guardia o blu di colonnello dei granatieri a piedi della Guardia. Di fronte o di tre quarti, in piedi o mezzo busto, talvolta anche in miniatura. Questi ritratti vennero destinati ai grandi corpi dello Stato, ai grandi dignitari, alle città imperiali o all’estero.
Napoleone apprezzò i ritratti di Lefèvre; li trovò molto somiglianti.
Pittore dell’Imperatore, Robert Lefèvre fu anche uno dei grandi ritrattisti della famiglia imperiale, della corte, dei grandi dignitari e dell’alta società dell’Impero. Oltre all’Imperatore, dipinse Giuseppina, Madame Mère, Marie-Louise, Pauline, il re Giuseppe, Lucien Bonaparte, il re Luigi, Marie Walewska, Savary, Oudinot, Augereau, Vivant-Denon, Marie Julie Clary, Runleb, Grétry…
Robert Lefèvre può essere considerato l’iconografo ufficiale del Primo Impero.