Marie Josèphe Rose Tascher de la Pagerie, che Napoleone chiamò Giuseppina, per nominarla come nessun altro uomo aveva fatto prima di lui, prima moglie dell’Imperatore Napoleone I, Imperatrice dei Francesi e Regina d’Italia, morì all’età di 50 anni, a seguito di un pneumopatia, a Malmaison, il 29 maggio 1814, circondata dai suoi due figli Eugène e Hortense.
Sebbene in salute cagionevole, Joséphine aveva accettato di ricevere lo zar Alessandro I il 14 maggio 1814 al castello di Saint-Leu, proprietà di sua figlia Hortense.
Lì aveva contratto la polmonite che l’ha uccisa il 29 maggio 1814, verso mezzogiorno, nella sua grande camera da letto al castello di Malmaison. I medici che hanno eseguito l’autopsia confermano una polmonite accompagnata da angina cancrenosa.
Il suo funerale è stato celebrato il 2 giugno, nella chiesa di Saint-Pierre-Saint-Paul. Eugène e Hortense de Beauharnais, i suoi figli, secondo l’etichetta, non partecipano. Gli unici rappresentanti della famiglia sono i figli di Hortense, Napoléon-Louis e Louis-Napoleon, il futuro Napoleone III.
Al funerale hanno partecipato quasi 8.000 persone, tra cui molte personalità, tra cui rappresentanti del re di Prussia e dello zar di Russia, il granduca di Baden e diversi membri delle famiglie Beauharnais e Tascher. La cerimonia, presieduta dall’arcivescovo di Tours, monsignor de Barral, già cappellano imperiale, si svolge davanti alla città riunita, affiancata da membri della Guardia Nazionale e da un distaccamento di ussari russi.
Il suo corpo, deposto in una tripla bara di piombo, mogano e quercia, viene installato in una volta provvisoria prima di essere definitivamente deposto nella sua tomba nella chiesa di Rueil.
Eugenio annuncia per posta a Napoleone, allora all’isola d’Elba, la morte dell’imperatrice: “Sire, adempio un dovere molto doloroso per il mio cuore. Ho l’onore di informare Vostra Maestà che l’altro ieri, a mezzogiorno, abbiamo perso Te, la migliore delle amiche, mia sorella, ed io, la più tenera delle madri. Una malattia maligna e putrida ha messo fine alla sua vita in quattro giorni. È morta con coraggio, calma e la rassegnazione di un angelo. Tutto ciò che ha raccontato noi di Te negli ultimi istanti della sua vita ci hanno dimostrato quanto fosse sinceramente attaccata a Te».
Napoleone, a Sant’Elena, disse di lei: “Un figlio di Giuseppina mi sarebbe stato necessario e mi avrebbe reso felice, non solo come risultato politico, ma anche come dolcezza domestica. Come risultato politico, sarei ancora sul trono, perché i francesi vi si sarebbero attaccati come al re di Roma, e non avrei messo piede nell’abisso fiorito che mi ha perso.
“Avevo cresciuto con lei e poi era una donna vera, quella che avevo scelto. Era piena di grazia per mettersi a letto, per vestirsi. Posso dire che lei è la donna che ho semplicemente amato di più”.