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28 MAGGIO 1802: BERNADOTTE COMPLOTTA CONTRO BONAPARTE

28 MAGGIO 1802: BERNADOTTE COMPLOTTA CONTRO BONAPARTE

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Maggio 28, 2023    
12:00 am

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Dal maggio 1802, le libelle, “La chiamata agli eserciti francesi da parte dei loro compagni”, e “Discorso ai vari corpi e soldati riformati”, sono rivolte a soldati attivi e di riserva, a Parigi ma anche in Occidente. Questa è la “cospirazione per diffamazione”.

Questi opuscoli contro Bonaparte sono convogliati in giare di arenaria normalmente utilizzate per conservare e trasportare il burro (da qui l’altro nome di “congiura del vaso di burro”). La polizia stabilisce che sono stampati a Rennes da Chausseblanche, un giacobino, dove comanda Bernadotte.

Tutte le ricerche, tutte le inchieste, portano alla stessa conclusione: l’autore degli opuscoli appartiene allo staff del marito di Désirée Clary. Dubois, il capo della polizia di Parigi, crede che Bernadotte sia l’istigatore del complotto. Savary e Davout vedono in lui l’istigatore occulto dell’opposizione militare.

Se Fouché, amico di Bernadotte, cercava di proteggerlo accusando i Chouan, il prefetto di Ille-et-Vilaine, Mounier, individuava il colpevole: era il generale Edouard-François Simon, capo di stato maggiore di Bernadotte.

Simon si dichiara l’unico colpevole, ma Bonaparte pensa di proteggere solo il suo capo. Mentre Simon era imprigionato nella prigione del Tempio, e sarebbe stato poi deportato a Caienna, Bernadotte lasciò il suo posto, opportunamente malato, per andare a prendere le acque a Plombières.

L’istruttoria del caso viene bruscamente interrotta dalla proclamazione del Consolato a vita. Bonaparte ha quindi ritenuto preferibile mettere a tacere la vicenda. Bernadotte cadde in disgrazia, al di là di ogni affettazione, e si riconciliò con Napoleone solo il 19 maggio 1804, quando fu elevato, insieme ad altri diciassette generali, alla dignità di Maresciallo dell’Impero, la massima onorificenza militare del Paese.