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28 APRILE 1814: NAPOLEONE IMBARCA A SAINT-RAPHAËL VERSO L’ISOLA D’ELBA SULLA FREGATA HMS UNDAUNTED

28 APRILE 1814: NAPOLEONE IMBARCA A SAINT-RAPHAËL VERSO L'ISOLA D'ELBA SULLA FREGATA HMS UNDAUNTED

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Aprile 28, 2023    
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Il 20 aprile 1814, dopo il suo Adieux à la Garde, Napoleone lascia Fontainebleau e dorme a Briare, hotel della posta. Il 21 è a Nevers, dove è salutato dalla popolazione di questa città. Il 22, dorme a Roanne e il 23 a Lione. Qui chiede al commissario inglese Neil Cambell, che lo accompagna, di anticipare il convoglio per noleggiare una nave battente bandiera britannica, che dovrà condurlo all’Isola d’Elba.

Il 24, presso Valencia, incontrò brevemente Augereau. Un soldato che gli rende gli onori al passaggio dell’Isère gli lancia: “Sire, il maresciallo Augereau ha venduto il vostro esercito!” Il 25 alle 3 del mattino è a Orange, alle 6, ad Avignone, dove l’accoglienza non è più la stessa. Per sfuggire ad una folla fanatica, si mette in borghese, indossa un cappello rotondo e attraversa a grande galoppo Orgon, mentre le sue vetture sono lapidate. Esausto, si ferma alla locanda di La Calade, a Saint-Cannat, e crolla in un sonno profondo.

Il 26, per non essere riconosciuto, chiese al generale Koller, commissario degli Alleati, di prestargli un’uniforme austriaca. Arriva così al Luc, al castello di Bouillédou, e vi incontra sua sorella Pauline. Il 27 all’alba, parte verso Fréjus, dove arriva alle 11. È all’Auberge du Chapeau Rouge, dove incontra Campbell, che ha fatto venire da Marsiglia la fregata Unaunted, e incontra il capitano di vascello di Montcabrier, comandante della fregata francese Dryade, che inizialmente doveva condurlo all’Isola d’Elba.

In realtà, fu Napoleone stesso a desiderare di essere scortato dai suoi vecchi nemici, diffidando della flotta francese, ormai agli ordini di Talleyrand. Infatti, due navi francesi: il brick l’Inconstant e la fregata la Dryade, erano state scelte da Malouet, ministro della Marina, per portare Napoleone sulla sua isola. Era previsto che il brigantino comandato da Charrier-Moissard accogliesse l’imperatore a bordo e che la fregata comandata da Moncabrier servisse da scorta e da trasporto per la sua suite e i suoi bagagli.

Il 28, quando tutto è pronto per la sua partenza, c’è la calma piatta. Non un filo di vento. Napoleone si sente male, vomita, sente un profondo disagio. Infine alle 20:00, al porto di Saint-Raphaël, salì a bordo della HMS Undaunted, Lively-fregata di 38 cannoni, e vi fu ricevuto con grande solennità.

Un testimone raccontò la scena: La truppa arrivò consistente di circa 300 dragoni austriaci e servì da scorta a sei automobili in cui l’imperatore, i generali commissari inglese, russo, austriaco e prussiano, il commissario francese Lefebvre-Desnouettes, i generali francesi Drouot e il conte Bertrand. [… ] La truppa si formò a semicerchio in modo tale che avevamo il mare da un lato e la truppa dall’altro.

I generali si presentarono con il cappello in mano davanti all’auto dell’imperatore; uno di loro disse: “Signore, eccoci sulla riva”. Era stata posta una barca decorata per servire all’imbarco e una tavola lunga e larga ne facilitava l’ingresso ai piedi della quale gli ufficiali inglesi lo attendevano. Il capitano della fregata (Ussher) lo salutò molto rispettosamente, rivolgendogli a bassa voce la parola e gli presentò la mano per condurlo nel canotto. Essendo l’imperatore, si voltò verso gli spettatori con il cappello in mano e salutando disse: “Addio, addio!”. In quel momento mi trovavo alla portata del generale Schouvalow che disse a bassa voce, rivolgendosi agli altri generali: “È il caso di dire: Cesare la fortuna ti abbandona…”

Nonostante l’ora tarda, 21 colpi di cannone salutarono l’arrivo dell’imperatore sulla fregata inglese. Gli inglesi, in linea di principio, non rendono mai tali onori quando cade il giorno, ma Drouot ha richiesto questo protocollo, altrimenti si potrebbe rimandare la partenza a domani. Una volta a bordo, il capitano Ussher e i suoi ufficiali si mostrano molto premurosi.

Nelle sue memorie il barone Peyrsusse scrisse: “L’imperatore si stabilì nella stanza del capitano. Una guardia d’onore fu posta alla sua porta; ognuno di noi si stabilì nelle camere di MM. gli ufficiali, che ce li offriranno con infinita cortesia “.

Napoleone è a bordo, finalmente al sicuro. Neil Campbell, in Napoleon on Elba – Diary of an Eyewitness of exile, scrive: “Egli stesso notò che non si era mai sentito in forma migliore, e gli ufficiali del suo seguito notarono che non era mai stato più a suo agio. Mi pareva che la ragione principale della sua gioia e della sua soddisfazione fosse la sicurezza della sua persona; poiché era evidente che, durante il suo soggiorno a Fontainebleau e i giorni successivi, aveva paura per la sua vita. E ha certamente mostrato più paura di quanto ci si possa aspettare da un uomo di questa tempra”.

Sarà solo il 29 che la nave lascerà questo porto. Napoleone condividerà la cabina del capitano Thomas Ussher, che ha messo a disposizione dell’Imperatore, con Bertrand. Napoleone saprà ringraziarli dando al capitano Ussher una scatola con il suo ritratto e una moneta d’oro ad ogni marinaio. Grazie a loro, potrà navigare verso l’Isola d’Elba con lo spirito più tranquillo.

A Sant’Elena, Napoleone saluterà il comportamento dei marinai inglesi: “Un equipaggio francese non avrebbe potuto, in ogni occasione, mostrare più rispetto e sentimenti di questo equipaggio inglese”.