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27 MARZO 1796: LA PROCLAMAZIONE DI NIZZA DI BONAPARTE

27 MARZO 1796: LA PROCLAMAZIONE DI NIZZA DI BONAPARTE

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Marzo 27, 2023    
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Povero esercito d’Italia! Con i suoi 30.000 uomini, manca quasi tutto. È spoglio, senza scarpe. Il saldo arriva solo a intermittenza. Non c’è più disciplina. Il suo anziano capo, Schérer, ebbe successo solo nella battaglia di Loano, il 24 novembre 1795, contro gli austro-sardi. Dei suoi quattro generali, chi lo sostituirà? Sérurier? Laharpe? Augereau, che aveva brillato a Loano? O piuttosto Massena, 37 anni, dalla reputazione già consolidata?

No, nessuno di loro. Il Direttorio, da Parigi, ha scelto Napoleone Bonaparte, un giovane generale di 26 anni, che non ha mai comandato né partecipato ad una vera battaglia in linea, un generale novizio, che ha avuto come uniche esperienze il comando dell’artiglieria a Tolone, e il massacro del 13 novembre dell’anno IV (5 ottobre 1795); un corso noto per le sue influenti relazioni nei circoli parigini e la sua vicinanza a Barras, di cui avrebbe anche recuperato l’amante, una vedova di origine creola di nome Joséphine de Beauharnais…

Infatti, tre settimane prima del suo arrivo a Nizza e della sua presa di comando (27 marzo 1796), il 9 marzo, nel municipio del II arrondissement, Bonaparte sposò Joséphine. “Sposateci in fretta!” aveva ordinato all’ufficiale.

L’11 lascia Parigi, è a Marsiglia il 20 (o il 22 secondo alcuni storici), vi bacia sua madre, le fa sapere del suo matrimonio e recupera al passaggio l’aiutante generale Leclerc. Bonaparte è a Tolone il 24, dorme ad Antibes, e il 25 incontra Berthier, capo di Stato Maggiore dell’esercito d’Italia; arriva a Nizza il 26, riceve il 27 Sérurier, Laharpe, Augereau, e Masséna, i suoi divisionari, non molto felici di vedere questo giovane, inviato dal Direttorio, prendere autorità su di loro.

Bonaparte constata l’estrema miseria dei soldati dell’Armata d’Italia. Con il suo aiutante di campo, Jean-Baptiste Muiron, dettò un proclama che fece copiare. Ogni parola conta, lo vuole semplice, ma forte e galvanizzante. Lo rilegge. Si avvicina alla sua truppa e lancia con voce forte queste famose parole:

“Soldati, siete nudi, malnutriti; il governo vi deve molto, non può darvi nulla. La vostra pazienza, il coraggio che mostrate in mezzo a queste rocce sono ammirevoli; ma non vi danno gloria, non vi risplende sopra. Voglio portarvi nelle più fertili pianure del mondo. Ricche province, grandi città saranno in vostro potere; vi troverete onore, gloria e ricchezza. Soldati d’Italia, vi mancherebbe il coraggio o la costanza?”

Bonaparte riuscì nel suo intento. Le sue parole hanno imposto la sua volontà e la sua autorità. Hanno elettrizzato i suoi soldati; scrive il giorno dopo a Carnot: “Sono stato accolto molto bene dall’esercito, che mi mostra una fiducia che mi obbliga a una viva riconoscenza.” I suoi soldati? Ora lo seguiranno ovunque, fino al 1815. Ma per ora devono lasciare Nizza, il 2 aprile, per un sentiero costiero, direzione: l’Italia. È l’inizio della prima campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte…