il 27 luglio 1804 il Consiglio di Stato adottò l’aquila spiegata come emblema dell’Impero, in riferimento alle aquile romane, simboli di Giove, ma anche all’aquila di Carlo Magno.
L’aquila spiegata è posta su una scatola recante il numero del reggimento, che a sua volta è posta sull’asta della bandiera.
Ci sono tre modelli:
Il modello del 1804, caratterizzato da testa orizzontale, becco semiaperto, che mostra la lingua, e ali molto distanziate. Pesa più di 1,8 kg ed è molto ben rifinito.
Il modello 1810-1811 è alleggerito, la sua finitura è di qualità inferiore. È destinato ai nuovi reggimenti, oa coloro che hanno perso le loro aquile, con l’autorizzazione dell’Imperatore.
Sciolte le aquile dell’esercito napoleonico, il modello 1815 viene ricreato ispirandosi al modello 1804. Ma le ali, dispiegate a metà, sono leggermente più basse rispetto al modello 1804, l’ala sinistra che scende nettamente al di sotto del fuso, e la serra di destra custodisce un fuso di Giove senza fulmini.
Con le Api, simbolo di immortalità e resurrezione, il più antico emblema dei sovrani di Francia (scoperte nella tomba di Childéric 1°), ma anche di lavoro umile e coordinato, l’Aquila è un elemento importante del simbolismo imperiale.