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27 GENNAIO 1841: MORTE DEL GENERALE MARIUS CLARY

27 GENNAIO 1841: MORTE DEL GENERALE MARIUS CLARY

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Gennaio 27, 2023    
12:00 am

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Francesco Giuseppe Maria, detto Marius Clary, nato il 3 ottobre 1786 a Marsiglia, morto il 27 gennaio 1841 a Parigi, era nipote di Désirée Clary, ex fidanzata dell’Imperatore, divenuta poi principessa reale e regina di Svezia, il che gli ha fatto guadagnare protezione.

Si arruolò in un reggimento di dragoni nel 1803, passò presto sottotenente e poi tenente nel 1805 e partecipò alla campagna d’Austria come aiutante di campo di Bernadotte, suo zio per alleanza. Nella battaglia di Rausnitz, il 20 novembre, contro i Cavalieri Guardie russi, Clary fu ferito da diverse lance. Ad Austerlitz, dove fu alla guida del 10º dragoni, nella 2ª brigata del generale Roget de Belloguet, la sua condotta gli portò le congratulazioni di Bernadotte. E il nome di Austerlitz sarà scritto sulla bandiera del decimo dragone.

Nel 1806, sotto il principe Giuseppe, suo zio per alleanza, fu il suo aiutante di campo nell’esercito di Napoli e partecipò all’assedio vittorioso di Gaeta, comandato dal maresciallo Massena. Fu poi presente in Prussia, nel 1806, poi in Polonia, nel 1807, prima di raggiungere con il grado di colonnello lo stato maggiore di Giuseppe, allora re di Spagna, nel 1808.

Eccolo in Austria, nel 1809, poi di nuovo in Spagna dal 1810 al 1812, dove prende il comando del reggimento volteggianti della Guardia reale spagnola e diventa commendatore dell’ordine reale di Spagna, prima di essere nominato, nel 1813, aiutante di campo a titolo provvisorio del maresciallo Berthier, con il grado di colonnello, in testa al 1º reggimento di ussari. Durante la campagna di Sassonia, nel 1813, si segnalò a Lipsia. Fu ufficiale della Legione d’onore nel 1814, ma fu quasi assente durante la campagna di Francia.

Dopo l’abdicazione dell’Imperatore, fu nominato maresciallo di campo, grado equivalente a quello di generale di brigata, il 23 agosto 1814, poi cavaliere di San Luigi, ma rimase in disponibilità.

Il generale Clary, durante i Cento giorni, fu retrocesso dall’Imperatore, che gli rimproverò la sua assenza durante la campagna di Francia, ma che lo nominò colonnello del 4º reggimento di cacciatori a cavallo, poi del 1º reggimento degli ussari, prima di ridargli il grado di generale di brigata il 14 giugno 1815.

La campagna del Belgio, Waterloo, dove comandò il 1º ussari (1º corpo di cavalleria di Pajol, 4ª divisione di Soult, 1ª brigata di San Salvatore), e vi si distinse caricando brillantemente la cavalleria prussiana, in seguito agli scacchi subiti da quest’ultima contro i quadrati del terzo corpo. Vi si impegnò così bene che, dopo la sconfitta e la seconda abdicazione dell’Imperatore, Luigi XVIII lo mise agli arresti domiciliari come “pericoloso bonapartista”.

Ma la seconda Restaurazione lo confermò nel suo grado di maresciallo di campo pur lasciandolo in disponibilità. Ne approfittò per accompagnare sua zia, Désirée, allora principessa reale di Svezia, da Parigi fino alla Svezia nel 1816.

Dopo la rivoluzione del luglio 1830, divenne comandante del dipartimento del Nord il 18 settembre 1831, della Somme il 6 maggio 1832, del Gers il 5 ottobre 1835 e del Morbihan il 31 marzo 1838. 

Marius Clary morì a 54 anni il 27 gennaio 1841 e fu sepolto nella 24ª divisione del cimitero di Père-Lachaise.