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26 SETTEMBRE 1805: VANDAMME ASPRAMENTE CRITICATO DA NAPOLEONE

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26 SETTEMBRE 1805: VANDAMME ASPRAMENTE CRITICATO DA NAPOLEONE

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Settembre 26, 2022    
12:00 am

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Napoleone arrivò a Strasburgo il 25 settembre 1805 e il giorno dopo, 26 settembre, la Grande Armata sfilò sul ponte di Kehl.

• Emile Marco de Saint-Hilaire, “Storia popolare, aneddotica e pittoresca di Napoleone e della Grande Armata”:

Al momento del suo arrivo, l’Imperatore aveva ordinato che la maggior parte degli ufficiali generali si recassero sulle rive del Reno il giorno successivo, alle sei del mattino.

Quel giorno, quindi, un’ora prima di quell’appuntamento, Napoleone arrivò presso il ponte, per assicurarsi dell’esecuzione degli ordini che aveva dato, e aspettò, continuamente esposto alla pioggia, fino al momento in cui le prime colonne attraversarono il ponte e furono disposte per divisioni sull’altro lato del fiume.

In questa circostanza egli si bagnò così tanto che l’acqua chescendeva dai suoi abiti e si riuniva sotto il ventre del suo cavallo, finì per formarvi una piccola grondaia. Il suo cappello era talmente imbevuto di pioggia che il posteriore ricadeva sulle sue spalle; avrebbe potuto essere paragonato a quelli che portano i carbonai di Parigi.

Presto i generali ai quali aveva dato appuntamento vennero a circondarlo. Quando li vide riuniti, disse loro:Ecco un grande passo contro i nostri nemici. Poi, guardandosi intorno, aggiunse con aria sorpresa: ma dov’è dunque Vandamme? Perché non è qui? Ѐ morto?

Tutti tacevano. Il generale Chardon, molto amato dall’Imperatore, si azzardò a prendere la parola: “Sire, è possibile che il generale Vandamme dorma ancora; abbiamo bevuto ieri, insieme, qualche bicchiere di vino del Reno alla salute di Vostra Maestà e senza dubbio…

Generale! interrompe Napoleone con severità – ha fatto bene a bere ieri alla mia salute, ma oggi Vandamme sbaglia a dormire, sapendo che lo aspetto”.

Chardon si offrì di inviare uno dei suoi aiutanti di campo al suo fratello d’armi. Lasciamo dormire Vandamme disse Napoleone con un tono d’animoforse si sveglierà! Allora gli parlerò”.

Nello stesso istante Vandamme apparve; aveva la carnagione pallida e il mantenimento imbarazzato.

Generalegli dice Napoleone con sguardo severo pare che tu abbia dimenticato l’ordine che ho dato ieri”.

Sire, è la prima volta che questo mi accade; posso assicurare a Vostra Maestà che ero ancora molto disturbato questa mattina, perché…

Perché ieri lei si è sbiadito come un tedesco”, intervenneNapoleone con vivacità e, nel timore che questo accadesse una seconda volta, aggiunse subito: “andrà a combattere sotto le bandiere del re di Württemberg, per dare ai tedeschi, se possibile, una lezione di sobrietà”.

Vandamme si allontanò, senza nascondere il dolore che gli provocò questa disgrazia e lo stesso giorno si unì al corpo d’armata di Württemberg, alla cui testa fu prodigio.

Dopo la campagna tornò dall’Imperatore. Il suo petto era coperto di decorazioni ed era incaricato di una lettera autografa del re Federico.

Napoleone, dopo aver letto la lettera, disse a Vandamme: Generale, non dimenticate che io stimo i coraggiosi e non amo quelli che dormono quando li aspetto; non parliamone più!”