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26 MAGGIO 1805: NAPOLEONE INCORONATO RE D’ITALIA

26 MAGGIO 1805: NAPOLEONE INCORONATO RE D'ITALIA

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Maggio 26, 2023    
Tutto il giorno

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Il 22, un maestro delle cerimonie era andato a cercare la corona di ferro dei re longobardi al Duomo di Monza.

Il 26 maggio, nel Duomo di Milano, sono installati due troni: uno in cima ad una pedana di 25 gradini decorati maestosamente e sormontati da un baldacchino sorretto da cariatidi raffiguranti vittorie, l’altro più semplice in fondo al palco per compiere tutti i rituali dell’incoronazione. A destra, una tribuna per l’imperatrice Giuseppina e un’altra per Elisa Bonaparte e il principe Eugenio.

Alle 11:45 l’imperatrice entra, preceduta dalla principessa Elisa. A mezzogiorno, preceduto da dignitari con gli attributi di Carlo Magno (corona, scettro, mano della giustizia, spada), quelli del Regno d’Italia (corona, scettro, mano della giustizia, anello, spada) e quelli dell’Impero (globo, collana, spada, mantello) Napoleone entra al suono delle raffiche di artiglieria attraverso una galleria formata da drappi che collegano il palazzo al Duomo.

L’imperatore porta la mano della giustizia e lo scettro imperiale ed è circondato dalla corona imperiale di foglie d’alloro d’oro. Indossa anche il mantello reale d’Italia, abito ocra e oro sormontato da un mantello verde scuro (simbolo dell’Italia) ricamato con motivi di palma, spighe e api.

Le insegne del nuovo regno furono benedette dal cardinale prima di essere presentate a Napoleone che le rivestì nel seguente ordine: anello, spada, mantello, mano della giustizia, scettro.

Napoleone si cinge poi con la corona di ferro, prima di riposarla e prendere la corona reale d’Italia. Così facendo, Napoleone dirà l’antica formula rituale carolingia “Dio me l’ha data, guai a chi la toccherà!” 

Dopo la messa, Napoleone presta il seguente giuramento: “Prometto di mantenere l’integrità del regno, di rispettare e far rispettare l’uguaglianza dei diritti, la libertà politica e civile, l’irrevocabilità delle vendite dei beni nazionali, di non imporre alcuna imposta, di non stabilire alcuna tassa che in virtù della legge, di governare nella sola vista dell’interesse, della felicità e della gloria del popolo italiano”. La folla può allora gridare, al seguito degli araldi d’armi “Viva l’imperatore e re!”. Segue un Te Deum prima del ritorno al palazzo.

Il 5 giugno, Napoleone sottopone al Senato italiano il terzo statuto costituzionale dell’Italia, che organizza in particolare il vicereame. Eugène de Beauharnais, figlio di sua moglie, fu ufficialmente nominato viceré il 7 giugno 1805.