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25 OTTOBRE 1772: NASCITA DI DUROC

25 OTTOBRE 1772: NASCITA DI DUROC

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Ottobre 25, 2022    
12:00 am

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Christophe de Michel du Roc, detto Duroc, duca del Friuli, Gran Maresciallo di Palazzo di Napoleone I, nacque il 25 ottobre 1772 a Pont-à-Mousson e morì nella battaglia di Bautzen (Sassonia) il 22 maggio 1813.

 

– Leggiamo il professor Jean Tulard: “Géraud Christophe Michel du Roc ou Duroc, duc de Frioul”, in Encyclopædia Universalis:

 

Cadetto gentiluomo alla Scuola Militare di Pont-à-Mousson, poi Châlons, Duroc emigrò nel 1792, tornò in Francia, prestò servizio all’assedio di Tolone, dove fu notato da Bonaparte, partecipò alla Campagna d’Italia e poi a quella d’Egitto, dove fu ferito. Accompagnò il Primo Console nella seconda campagna d’Italia e divenne generale di brigata il 13 ottobre 1801.

 

Nominato governatore del Palazzo delle Tuileries, era ora il consigliere più fidato di Bonaparte. In questa veste, dirige la polizia privata del Primo Console, centralizzando le informazioni comunicategli dal giornalista Fiévée, dall’ispettore generale della prefettura di polizia Veyrat, dall’equivoco Conte di Montgaillard, incaricato di scoprire i segreti dei prigionieri lealisti, e da Madame de Genlis. Ha svolto varie e delicate missioni a Berlino, Vienna e San Pietroburgo.

 

Ritroviamo Duroc, che divenne gran maresciallo di palazzo nel 1804, ad Austerlitz, in Prussia e in Polonia. Duca del Friuli nel maggio 1808, accompagnò Napoleone a Bayonne, Erfurt e Madrid e partecipò alle battaglie di Essling e Wagram. Non sorprende vederlo ancora in Russia, durante la campagna del 1812, e poi in Germania.

 

Il 22 maggio 1813 fu ferito a morte da una palla di cannone che rimbalzò su un sentiero incassato; dopo una breve conversazione con Napoleone, che la leggenda ha reso popolare, morì il 23. Las Cases ha osservato in Le Mémorial: “Duroc era il solo a possedere la cieca fiducia di Napoleone e a ricevere tutte le sue effusioni. Non era brillante, ma aveva un’ottima capacità di giudizio e ha reso servizi essenziali che la sua modestia e la sua natura non hanno permesso di far conoscere. Ha influenzato più di quanto si pensi le decisioni dell’Imperatore; la sua morte è stata forse, da questo punto di vista, una calamità nazionale. Si ha ragione di credere che, se fosse sopravvissuto, l’armistizio di Dresda (firmato il 4 giugno 1813 tra i coalizzati e Napoleone), che ci ha fatto perdere, non avrebbe avuto luogo.

 

– poi il dizionario della Rivoluzione e dell’Impero del dottor Robinet:

 

Duroc (Géraud-Christophe de Michel, Duc de Frioul), ufficiale generale e legislatore, nato a Pont-à-Mousson (Meurthe), il 25 ottobre 1772, da Géraud Pierre de Michel signore di Roc, Aldy, Le Mas, Viala, Aubard e Claude de Cabiron-Curières, ucciso a Reichembach (Sassonia) il 23 maggio 1813; Sottotenente di artiglieria il 1° giugno 1793, combatté nelle campagne della Rivoluzione, come aiutante di campo del generale Lespinasse, poi divenne aiutante di campo di Bonaparte, combatté coraggiosamente ai passaggi dell’Isonzo e delle gole del Brenta (Frioul), fu nominato capo del battaglione, poi accompagnò Bonaparte in Egitto, partecipò alla battaglia di Salhieh, dove corse un grande pericolo, si fece nuovamente notare negli assedi di Jaffa e Saint-Jean-d’Acre e fu gravemente ferito nella battaglia di Aboukir.

 

Tornato in Francia con Bonaparte, lo aiutò nel colpo di Stato del Brumaio; poi, promosso generale di brigata, partì per l’Italia e partecipò alla battaglia di Marengo. Fu inviato in missione a Berlino, Vienna, Stoccolma e San Pietroburgo, nominato generale di divisione nell’anno XI, nominato membro della Legione d’Onore il 19 febbraio dell’anno XII, grande ufficiale il 25 giugno successivo e grande aquila il 25 giugno dell’anno XIII. Il 19 marzo 1808 fu reso duca di Frioul, partecipò gloriosamente alle battaglie di Wagram e di Essling, poi fu nominato membro del Senato conservatore, il 5 aprile 1813. Accompagnò l’imperatore in Sassonia e combatté a Lutzen e Bautzen.

 

Il 22 maggio, a Wurtzen, stava scortando l’Imperatore che galoppava lungo una stradina incassata, per raggiungere un’altura da cui poter giudicare l’effetto della carica dei 14.000 cavalleggeri del generale Latour-Maubourg sulla piana di Reichenbach, quando una palla di cannone lo colpì mortalmente al basso ventre; trasportato in una piccola fattoria, l’Imperatore venne a trovarlo e lo trovò in piena coscienza. Duroc prese la mano dell’Imperatore. Tutta la mia vita”, disse, “è stata dedicata al vostro servizio, e la rimpiango solo per l’utilità che potrebbe ancora avere… Ho vissuto da uomo onesto, non mi rimprovero nulla. Lascio mia figlia, Vostra Maestà le farà da padre. E vedendo l’imperatore preoccupato, Duroc riprese: “Ah! sire! Andate via, questo spettacolo vi addolora!…”. L’Imperatore lasciò il Duca del Friuli, senza potergli dire altro che queste parole: “Addio… così… amico mio”. Duroc spirò poco dopo.

 

– e ancora, Le Moniteur del 30 maggio 1813, che racconta la morte di Duroc:

 

La sera del 22, alle sette, il gran maresciallo duca del Friuli, trovandosi su una piccola altura a parlare con il duca di Treviso e il generale Kirgener, tutti a tre piedi da terra e abbastanza distanti dal fuoco, una delle ultime palle del nemico colpì di striscio il duca di Treviso, aprì il basso ventre del Gran Maresciallo e gettò a terra il generale Kirgener.

 

Il duca del Friuli capì subito di essere stato colpito a morte; spirò dodici ore dopo. – Non appena le postazioni furono posizionate e l’esercito ebbe preso i suoi bivacchi, l’Imperatore andò a trovare il Duca. Lo trovò pienamente cosciente e con la massima compostezza. Il duca strinse la mano all’Imperatore e gliela portò alle labbra. Tutta la mia vita”, disse, “è stata dedicata al vostro servizio, e me ne rammarico solo per l’utilità che potrebbe ancora aver ancora avuto per voi! Duroc”, disse l’Imperatore, “c’è un’altra vita! È lì che mi aspetterete e che un giorno ci incontreremo di nuovo! – Sì, sire; ma sarà tra trent’anni, quando avrete trionfato sui vostri nemici e realizzato tutte le speranze della nostra patria… Ho vissuto da uomo onesto; non mi rimprovero nulla. Lascio una figlia, Vostra Maestà le farà da padre.

 

L’Imperatore, stringendo il Gran Maresciallo nella mano destra, rimase per un quarto d’ora con la testa appoggiata alla mano sinistra nel più profondo silenzio. Il Gran Maresciallo ruppe il primo silenzio: Ah Sire! Andate via! L’Imperatore, appoggiandosi al Duca di Dalmazia e al Gran Scudiero, lasciò il Duca del Friuli senza potergli dire altro che queste parole: “Addio, dunque, amico mio! Sua Maestà tornò nella sua tenda e non ricevette nessuno per tutta la notte.

 

– Infine, Las Cases riporta le parole di Napoleone nel Memoriale di Sant’Elena:

 

Duroc aveva passioni vivaci e tenere che poco si sposavano con la sua freddezza esteriore. Mi mancava molto per saperlo, tanto era preciso e regolare il suo servizio. Solo quando una giornata era completamente finita, quando stavo già riposando, iniziava la sua. Duroc era puro e  legato alla morale, molto altruista nel ricevere ed estremamente generoso nel dare…

Amare l’Imperatore per se stesso, dedicarsi al bene, saper dire la verità a tempo debito. Da allora è stato Duca del Friuli e Gran Maresciallo. Aveva messo il palazzo su una base ammirevole e nell’ordine più perfetto. Quando morì, l’imperatore pensò di aver fatto una perdita irreparabile, e lo pensarono anche molte persone. L’Imperatore mi disse che solo Duroc aveva avuto la sua intimità e tutta la sua fiducia.