Il 25 aprile 1859, fu dato il primo colpo di piccone dello scavo del canale che collegherà Port-Said sul Mediterraneo e Suez sul Mar Rosso. Lungo 161 km al momento del suo completamento e largo una ventina di metri per una profondità di 8 metri, secondo la formula di Ferdinand de Lesseps, deve “aprire la Terra alle nazioni”.
È la creazione di Ferdinand de Lesseps, diplomatico e amico del quarto figlio di Mehmet Ali, Said. Quando quest’ultimo, con il nome di Said Pasha, salì al potere nel 1854, diede a Lesseps una concessione che gli permise di scavare e sfruttare il futuro canale, e questo per novantanove anni dalla sua apertura alla navigazione.
Gli ingegneri devono risolvere molti problemi: in pieno deserto, un enorme sterro, con pochissima manodopera, poiché la regione è quasi disabitata. Le città di Port-Said, sulle rive del Mediterraneo e Ismailia, a metà percorso del tracciato del canale, non esistono ancora e saranno create da e per il canale, e Suez allo sbocco del Mar Rosso è solo un grande villaggio.
Poiché ci sono pochi lavoratori volontari, Lesseps, con l’accordo di Said Pasha, ricorre ai fellah, attraverso il quadro della corvée. Ma la morte nel 1863 di Said Pascià, che era viceré d’Egitto, paese vassallo dell’Impero ottomano, rimescola le carte. Gli inglesi, nel 1864, fecero pressione sul sultano ottomano Abdül-Azîz per impedire il reclutamento di operai e far così naufragare il progetto francese.
Di fronte a questi blocchi britannici, Napoleone III, con la sentenza arbitrale del 6 luglio 1864, chiese alla Compagnia di abbandonare il sistema della corvée. La soluzione sarà trovata nella meccanizzazione: una ferrovia, escavatori, draghe, la scomparsa della manodopera locale, poco qualificata, sostituita da un gran numero di greci, italiani, dalmati e capisquadra francesi.
Infine, il 18 agosto 1869, dopo dieci anni di lavori, la congiunzione del Mar Mediterraneo e del Mar Rosso fu realizzata al livello dei laghi Amers. L’inaugurazione ufficiale di questa nuova via marittima avvenne il 17 novembre 1869, alla presenza di tutto il Gotha europeo, tra cui l’imperatrice dei francesi, l’imperatore d’Austria e il principe di Prussia.
Più tardi, una statua di Ferdinand de Lesseps, alta 6,8 metri, posta su una base di 10,5 metri, sarà eretta alla fine del molo di Port-Said, dove si impegnano le navi all’ingresso nord del canale. Su questa base sarà inciso “Aperire terram gentibus” (Aprire la Terra alle nazioni). Nel 1956, in occasione della nazionalizzazione della Compagnia del canale di Suez da parte del colonnello Nasser, la statua sarà distrutta.