L’assedio di Danzica ebbe inizio il 19 marzo 1807, durante la guerra della quarta coalizione tra l’esercito francese del generale François Joseph Lefebvre e la guarnigione prussiana e russa, comandata dal maresciallo Friedrich Adolf von Kalckreuth.
Alla foce della Vistola, tra il regno di Prussia e le linee francesi, Danzica è di grande importanza strategica. Protetta da barriere naturali come la Vistola e le paludi, può essere attaccata solo da ovest.
Alla fine di marzo 1807, un ordine dell’imperatore Napoleone I al maresciallo Lefèbvre: “Conquista Danzica!”
Lefebvre e i suoi 27.000 uomini furono assistiti dal generale Chasseloup-Laubat, che comandò il genio, e da Baston de Lariboisière, che comandò l’artiglieria, essendo entrambi i migliori specialisti nel loro campo, e dal generale Drouot, suo capo di stato maggiore.
Dopo diversi tentativi di conquistare la città e i rinforzi di Lannes, Oudinot e Mortier, constatando che non si poteva resistere di più, il maresciallo Friedrich Adolf von Kalckreuth, comandante della guarnigione prussiana e russa, chiede di capitolare alle stesse condizioni accordate dai prussiani ai francesi all’assedio di Magonza nel 1793: la guarnigione poteva lasciare la città con tutti gli onori della guerra, al suono dei tamburi, bandiere fluttuanti al vento.
I difensori persero quasi 11.000 uomini durante l’assedio, contro circa 400 uomini per i francesi. Per compensare i suoi servizi, Napoleone concesse a Lefebvre il titolo di “duca di Danzica”.
Il 30 maggio Napoleone entrò in città e ne nominò governatore il generale Rapp.