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24 GENNAIO 1843: MORTE DI ROSE-ALEXANDRINE BARRAU

24 GENNAIO 1843: MORTE DI ROSE-ALEXANDRINE BARRAU

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Gennaio 24, 2023    
12:00 am

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Rose-Alexandrine Barreau o Barrau, nota anche come “Liberté Barreau”, nata nel maggio 1773 a Sémalens (Tarn), è una soldatessa dell’Armée française de la Première République, meglio conosciuta per la sua partecipazione ai combattimenti con la sua unità, nella famosa colonna infernale di Théophile Corret de La Tour-d’Auvergne, contro l’Impero spagnolo, vicino a Biriatou, nel luglio 1793.

• Il testo che segue è tratto dalla Raccolta delle azioni eroiche e civiche dei repubblicani francesi, Journal pubblicato nell’anno II dal Comitato di istruzione pubblica della Convenzione nazionale.

È destinato ad essere letto nelle assemblee popolari, nei giorni di decade e nelle scuole pubbliche. Il primo volume esce il 10 nevoso anno II (30 dicembre 1793). Tirata in centocinquantamila copie, racconta la storia di Rose Barrau, detta Rose-Liberté, impegnata a diciannove anni in una compagnia di granatieri per seguire suo marito, sotto il falso nome di Liberté. Le sue imprese all’assalto di una ridotta spagnola sono esaltate:

“Il secondo battaglione del Tarn, famoso nell’esercito dei Pirenei Occidentali, è comandato per andare ad attaccare una ridotta spagnola: Leyrac e Liberté Barrau, entrambi granatieri, marciano l’uno accanto all’altro. Anche il fratello di Libertà è tra i ranghi.

Il combattimento inizia, l’artiglieria tuona da tutte le parti. Barrau vede cadere suo fratello; rimane al suo posto. Leyrac, il suo amato marito, cade accanto a lei, con un proiettile nel petto. La virtù repubblicana trionfa sull’amore come aveva appena trionfato sulla natura. Barrau preme la sua marcia; entra nelle trincee e la ridotta viene spazzata via.

Diciannove cartucce che le erano state consegnate prima del combattimento sono esaurite; si impadronisce della selvaggina di un nemico che aveva appena abbattuto ai suoi piedi e insegue, con i suoi compagni, gli spagnoli che fuggono da ogni parte davanti alle truppe della Repubblica.

Infine il battaglione si ferma e il campo di battaglia risuona alle grida di “Vittoria! Viva la Repubblica!” Allora Liberté Barrau torna da suo marito, benda la sua piaga, lo pressa tra le braccia e lo porta, con i suoi fratelli d’armi, all’ospizio militare: lì, prodigandogli le cure della tenerezza coniugale, dimostra di non aver rinunciato alle virtù del suo sesso, anche se ha schierato tutte quelle che sembrano essere appannaggio dell’altro.”

• Leggiamo ora ciò che ha detto il “Premier grenadier de France”, La Tour d’Auvergne, nel suo rapporto del combattimento di Biriatou:

“Aggiungerò alla mia relazione dell’attacco alla Chiesa e della trincerazione di Biriatou, che la cittadina Liberté-Rose Barreau, nata a Saint-Malens, distretto di Cahors, all’età di diciannove anni, sposa di un granatiere del secondo battaglione del Tarn, nella compagnia a cui è legato suo marito, si è mostrata più di un uomo nell’attacco alla trincea della chiesa di Biriatou fino al momento in cui suo marito è caduto al suo fianco, ai piedi della trincea, trafitto da un colpo di pistola.

Allora, questa eroina repubblicana, ridiventata donna sensibile, si precipitò sul corpo di suo marito. I suoi sforzi per sollevarlo e trasportarlo sulle sue spalle erano vani, quando suo fratello è accorso a condividere con lei questo pio dovere della tenerezza e dell’amicizia. Il nemico, sotto gli occhi del quale si svolgeva questa scena commovente, ammirato, sospese per un momento il suo fuoco. Gli devo questa giustizia, essendo stato testimone della sua azione.

Questa donna coraggiosa aveva già esaurito sul nemico tutte le cartucce e ne chiedeva di nuove ai suoi compagni nel momento in cui il piombo omicida colpì suo marito. La giovinezza, la figura interessante, la buona condotta, il brillante valore di Liberté-Rose Barreau sicuramente la raccomanderanno, generale, molto più a voi di quanto potrei aggiungere qui per impegnarvi ad interessarvi alla sua sorte, per ottenere qualche aiuto dalla Convenzione. 

Porta nel suo seno il primo frutto della sua tenerezza per l’uomo al quale aveva unito il suo destino anche nei combattimenti. Se lo perdesse, costretta a lasciare il corpo dei granatieri a cui è attaccata, non le resterebbero più risorse nemmeno nel suo coraggio…”

Dopo quattordici mesi di servizio, Rose-Alexandrine Barreau, incinta di sei mesi, ricevette il congedo dalla fanteria. Ma resta vicina all’esercito, accanto al marito, sempre sotto le armi. Con Moncey è in Navarra. Con Bonaparte, in Italia. L’imperatore, nel 1805, ne sentì parlare. Con decreto del 30 settembre ordinò il suo pensionamento e nel 1806 concesse a lei e al marito una pensione militare.

Nel 1825, Jean-Baptiste Layrac scompare. Rose-Alexandrine Barreau chiede e ottiene l’ammissione agli Invalides d’Avignone. Muore, circondata da alcuni vecchi compagni d’armi, il 24 gennaio 1843.