La battaglia di Mogilev, uno scontro tra il maresciallo Davout e il principe Bagration, ebbe luogo il 23 luglio 1812 durante la campagna di Russia.
Napoleone attraversò il Niemen il 24 giugno 1812. Il 28 fu accolto come un liberatore a Vilnius in fiamme, città incendiata dalle truppe dello zar. L’imperatore offre ancora una volta la pace ad Alessandro. Quest’ultimo invia il generale Balachof. I due uomini si incontrano il 1 luglio. L’intervista è un fallimento, come aveva voluto l’imperatore di Russia…
Ancora nessun confronto con i russi, che continuano a nascondersi. Il 7 luglio Bagration ricevette l’ordine, in attesa dell’arrivo di Barclay de Tolly, di impedire ai francesi di attraversare il Dnepr.
Davout, il cui compito è quello di separare i due eserciti di Bagraton, che protegge la strada per Mosca, e Barclay de Tolly, quella di San Pietroburgo, riceve l’ordine di prendere Mogilev, l’unico posto dove si può facilmente attraversare questo fiume. Con una camminata veloce, è arrivato lì il 23.
Avendo notato che Davout è già a Mogilev, Bagration decide di attaccare. Manda il generale Raïevski, 20.000 uomini e 90 cannoni, per mettere al sicuro le 5 divisioni di Davout, 28.000 forti (22.000 fanti in 3 divisioni di fanteria: generali Compans, Dessaix e Claparède, 6.000 cavalieri dei generali Bordesoule e Valence e 55 cannoni).
Raievskij affrontò i francesi per dieci ore prima di ritirarsi in buon ordine attraverso lo sbarramento di Saltanovka. Davout, avendo raggiunto l’obiettivo strategico fissato dall’imperatore, non insegue il nemico.
Questo impegno diede a Bagration il tempo di riattraversare il Dnepr con i suoi 30.000 uomini via Novy Bykhov e di ripiegare su Smolensk.
Questo è quando Jérôme Bonaparte si arrabbia (di nuovo) con Davout. Girolamo, che comanda l’ala destra dell’esercito, lascia scappare l’esercito russo di Bagration con la sua lentezza. Di fronte a questo fallimento, Davout assume, secondo gli ordini segreti di Napoleone, di cui Jérôme non è a conoscenza, il comando del corpo d’armata di Jérôme. Quando quest’ultimo viene a sapere che deve sottomettersi a Davout, con il quale aveva già litigato in Germania (nel 1810-1811), lascia l’esercito e torna nel suo regno di Vestfalia…