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22 settembre 1784: IL GIOVANE BONAPARTE SUPERA L’ESAME DI AMMISSIONE ALLA SCUOLA MILITARE DI PARIGI

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22 settembre 1784: IL GIOVANE BONAPARTE SUPERA L'ESAME DI AMMISSIONE ALLA SCUOLA MILITARE DI PARIGI

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Settembre 22, 2022    
12:00 am

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• “Napoleone a Brienne” di A. N. Petit (1839):

Ogni anno, alla fine dell’anno, il re mandava in ognuna delle dodici scuole provinciali un capitano, distinto per la sua scienza, per esaminare gli studenti e per far passare i più forti alla scuola militare di Parigi, dove perfezionavano la loro educazione.

Il cavaliere di Kéralio fu incaricato di ispezionare la scuola di Brienne e, dopo aver passato in rassegna gli allievi, fissò particolarmente la sua attenzione sul giovane Bonaparte: lo esaminò a fondo sulla matematica e soprattutto sull’arte della fortificazione. Gli riconobbe una vasta capacità e lo giudicò, sotto questo aspetto, il più degno di passare alla scuola di Parigi. La testimonianza dell’ispettore non era l’unico motivo sufficiente perché il giovane Bonaparte fosse ammesso a questa scuola superiore.

Bisognava ancora che dei voti favorevoli alla condotta fossero dati sul suo conto dai professori; e i buoni Minimi, nei quali Bonaparte aveva creduto di vedere solo dispotismo e ai quali aveva suscitato mille tormenti a causa del suo spirito poco docile, dimenticarono tutti i suoi torti per appoggiare gli appunti dell’ispettore, al quale diedero le testimonianze più favorevoli sulla sua condotta e sui suoi talenti.

 

•  “Napoleone” di Jacques Bainville:

Tuttavia, sebbene fosse un buon allievo, Napoleone non era ancora stato designato per l’École de Paris. Si era anche verificato un contrattempo che gli aveva portato fortuna, perché nei destini ci sono piccoli eventi fortuiti che cambiano tutto. L’ispettore generale delle scuole militari, il cavaliere di Kéralio, avendo notato l’allievo Bonaparte, lo destinava alla marina. Il giovane corso amava il mare. E il mestiere di marinaio, alla moda dai successi di Suffren e di Grasse, lo tentava.

Riusciamo a immaginare Napoleone capitano di fregata, sugli edifici fatiscenti della Rivoluzione? Tutta la sua carriera sarebbe andata diversamente. Sua madre, spaventata dai pericoli della navigazione, lo distolse da questo progetto. E, soprattutto, avvenne che Keralio fu sostituito da Reynaud de Monts, che all’esame di uscita non giudicò che Napoleone potesse essere posto nella marina.  

Ci volle ancora un anno. Non è sicuro che l’allievo di Brienne abbia avuto un’idea ferma sull’arma a cui sarebbe stato destinato, quando Reynaud de Monts lo designò con la menzione «artigliere» per passare al corpo dei cadetti-Gentiluomini alla Scuola Militare di Parigi. Gli erano valsi questa scelta i suoi buoni voti in matematica. L’ispettore si era fermato solo alle capacità e al merito.

 

• Il cavaliere di Kéralio:

Aveva scelto il giovane Bonaparte nel 1782 per entrare a Parigi, anche se non aveva l’età necessaria per raggiungere Tolone, dopo un anno di studio alla scuola militare. Giustificava così la scelta di Bonaparte: “So quello che faccio; se in questo caso passo sopra la regola, non è un favore di famiglia, non conosco quella del bambino. Ѐ sempre a causa di se stesso; vedo una scintilla che non potrà essere coltivata a sufficienza”.

 

•Il principio del collegio, Louis-Sébastien Berton:

Si era opposto al suo ingresso e dopo il ritiro del cavaliere di Kéralio, il cavaliere di Reynaud, che lo aveva sostituito, si schierò con Berton.

 

•Il sotto ispettore delle scuole, Marie-Antoine-Sérapion Reynaud des Monts:

Fu solo il 22 settembre 1784 che fece passare agli allievi cadetti di Brienne l’esame di ammissione alla scuola militare di Parigi. Quest’ultimo aveva ricevuto dal ministro l’autorizzazione a chiamare alla scuola militare di Parigi “i borsisti delle piccole scuole che si dedicano all’artiglieria, all’ingegneria o alla marina, i quali si raccomanderebbero non solo per il loro talento, le loro conoscenze e la loro condotta, ma per la loro attitudine alla matematica”.

Selezionò cinque allievi: Nicolas de Montarby de Dampierre, per la cavalleria, Henri de Castries de Vaux per il genio, Pierre de Laugier de Bellecourt, e Jean-Joseph de Comminges, per l’artiglieria (tutti e quattro emigrarono più tardi) e, per la stessa arma, un certo Napoleone Bonaparte…