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22 OTTOBRE 1812: I soldati francesi resistono eroicamente a Burgos

22 OTTOBRE 1812: I soldati francesi resistono eroicamente a Burgos

Quando

Ottobre 22, 2022    
12:00 am

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  • Estratto da “Biografia delle celebrità militari degli eserciti di terra e di mare dal 1789 al 1850”, di C. Mullié:

Nel 1812, dopo che i francesi avevano evacuato Valladolid, si ritirarono a Burgos, di fronte alle forze troppo numerose di Wellington. Il generale Souham, comandante in capo, al posto di Clausel che era stato ferito nella battaglia degli Arapiles, aveva lasciato nel castello di Burgos 1800 uomini, agli ordini del generale Dubreton. 

Burgos, costruito su una collina oblunga, presentava un posto fortificato, che copriva l’unico deposito di munizioni e di viveri che restava dell’esercito del Portogallo. Convinto dell’importanza di questo castello, Wellington decise di farne l’assedio. L’esercito francese si mise in marcia il 18 settembre per continuare la sua ritirata e il nemico seguì questo movimento; la città e il castello furono presto circondati e la città occupata in parte.

Il 19, gli anglo-portoghesi si avvicinarono alle scarpate che l’artiglieria non poteva scorgere.

Durante la notte, Wellington, volendo impadronirsi dell’opera detta “San Michele”, che era in cattive condizioni e difficilmente difendibile, raccolse le sue colonne e le diresse verso questo punto. Un battaglione di linea difese vigorosamente il suo posto contro l’attacco di 4 battaglioni inglesi, ma, costretto a cedere al numero, dovette, per ritirarsi nel castello, farsi luce attraverso i nemici. Perse 142 uomini.

Poiché il castello non era abbastanza grande per contenere tutti i suoi difensori, il generale Dubreton aveva fatto accampare la sua guarnigione tra le due linee di ridotta che circondavano la collina. Gli assedianti, muniti di scale, si presentarono in forze nella notte tra il 22 e il 23. Avevano camminato su due colonne, una sul lato della città e la seconda sul ponte del cammino di Saint-Amler. Quest’ultima diede l’assalto con grande vigore, ma fu ricevuta molto risolutamente da 5 compagnie del battaglione che aveva difeso l’opera di San Michele. Gli assalitori vennero disonorati e messi in fuga, sia dalla sparatoria che dalle granate cariche che si accendevano a mano e poi si gettavano nel fossato.

La colonna che attaccò dalla parte della città non ebbe più successo; non riuscì a scendere la controscarpa. Questo attacco infruttuoso era costato molte persone al nemico. I cadaveri ingombravano i fossati in disordine con le scale portate per l’arrampicata. 

Il 29, all’una del mattino, gli assedianti diedero fuoco alle fornaci sottoterra del campo, presso il magazzino, ma le polveri erano state poste troppo in basso e la breccia non fu possibile. Un incendio letale accolse la colonna che si presentò per dare l’assalto. Nello stesso momento anche l’attacco di un’altra colonna su un altro punto fallì. Subito dopo, gli assalitori tentarono di fare breccia nella muraglia con 3 pezzi di grosso calibro, ma furono subito smontati dal fuoco degli assediati.

Il 4 ottobre, il nemico fece saltare la parte inferiore del campo trincerato. Ci fu una terribile esplosione; la breccia aperta il 29 fu invasa da una colonna di granatieri inglesi. Nonostante il fuoco a distanza ravvicinata che gli assediati dirigevano su queste due aperture, furono costretti a ritirarsi e il campo trincerato cadde al potere del nemico.

Il generale Dubreton ordinò il giorno successivo una sortita. Due compagnie volteggianti e un distaccamento di pionieri marciarono risolutamente al nemico, caricandolo con la baionetta, ripresero la maggior parte del campo trincerato. Si tennero lì fino a quando i pionieri non distrussero completamente i lavori iniziati dagli assedianti e poi si ritirarono, portando via i gabbioni e gli strumenti abbandonati dai tiratori.

Gli anglo-portoghesi non tardarono a rientrare nel campo trincerato. Tuttavia, il nemico continuava i suoi lavori sotterranei negli altri punti. Il generale Dubreton ordinò una nuova uscita nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, 3 compagnie di granatieri, 2 sezioni di volteggiatori e un distaccamento di pionieri e di tiratori avanzarono rapidamente, passarono alla baionetta tutto ciò che si trovarono davanti a eccezione di 6 ufficiali e 36 soldati inglesi che furono fatti prigionieri.

Il 18, otto battaglioni divisi in tre colonne furono riuniti nelle trincee per dare l’assalto. Alle quattro, una mina esplose e distrusse tutto il muro merlato che difendeva il posto di San Romano. Le tre colonne nemiche approfittarono di questo momento per lanciarsi. L’intero edificio crollò e due battaglioni inglesi furono completamente annientati.

L’esplosione, unita al fuoco della mezzaluna che prendeva il fianco della colonna d’attacco, causò ai nemici una perdita così grande che si ritirarono nel più grande disordine. Tale fallimento fu provato dalla seconda colonna. Il nemico riuscì solo nell’attacco alla breccia dalla parte di Saint-Michel, dove aveva piazzato le sue migliori truppe. Là gli assalitori portarono via la breccia e la seconda cinta muraria, alcuni penetrarono anche nel corpo della piazza. Presto la fortuna cambiò: il generale Dubreton, radunando la sua guarnigione, caricò il nemico stabilito nella terza linea e lo cacciò alle grida “Viva l’Imperatore!”

La guarnigione fece nuove uscite ed ebbe sempre il vantaggio. Il 22, gli anglo-portoghesi fecero esplodere il negozio di polvere che avevano costruito sulle alture di Saint-Michel. La sparatoria ebbe fine quasi nello stesso momento in cui i francesi si accorsero che il nemico era in ritirata; infatti, lo stesso giorno Burgos vide entrare nelle sue mura l’avanguardia francese.

L’assedio di Burgos durò 35 giorni e l’intrepidità del generale Dubreton e della sua guarnigione portò al fallimento tutti gli sforzi del nemico, che aveva perso più di 2500 uomini. I francesi ebbero 600 uomini fuori combattimento.

Questo bel fatto di arma fu messo all’ordine del giorno dell’esercito. Dopo il dettagliato rapporto che fu redatto per il ministro della guerra, l’Imperatore nominò il sig. Dubreton generale di divisione il 23 dicembre 1812.