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1º DICEMBRE 1805: LE ILLUMINAZIONI DI AUSTERLITZ

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1º DICEMBRE 1805: LE ILLUMINAZIONI DI AUSTERLITZ

Quando

Dicembre 1, 2022    
12:00 am

Tipologia evento

1º dicembre 1805 in Moravia. Gli eserciti francesi, inebriati dalle conquiste di Ulma, di Vienna e dai vari combattimenti condotti da Napoleone Bonaparte si preparano ad una battaglia decisiva contro le forze dell’imperatore Francesco II del Sacro Romano Impero e dell’imperatore russo Alessandro I.

Verso le 21:00, degli spari si abbattono nella notte. Napoleone, scortato da venti cacciatori, parte.

Pare che un soldato abbia acceso una torcia di paglia per illuminare il cammino dell’Imperatore. Altri lo imitano e accendono fuochi di paglia. Si parla di 70.000 torce accese in pochi istanti che illuminano gli accampamenti dell’esercito francese.

Secondo François Houdecek della Fondation Napoléon, “Era un movimento spontaneo, una manifestazione di gioia molto impressionante… È una storia quasi mitologica, la ritroviamo ovunque: nelle lettere dei soldati, nelle memorie, nel bollettino del grande esercito… Austerlitz, l’illuminazione e l’incontro di un uomo con il suo esercito”.

Cosa dicono i testimoni?

-Saint-Chamans: Avvicinandosi al suo bivacco, l’imperatore si scontra, nell’oscurità, contro un tronco d’albero rovesciato. Un granatiere immagina allora di torcere della paglia, di farne una fiaccola, di mettervi il fuoco e, innalzandolo sopra la sua testa, di illuminarne i passi dell’Imperatore. Il suo passaggio suscita presto l’entusiasmo delle truppe, che, una dopo l’altra, accendono torce per illuminare i suoi passi e gridano: “Viva l’Imperatore!”

 

-Coignet: La sera [1º dicembre] l’imperatore uscì dalla sua tenda e salì a cavallo per percorrere gli avamposti. Per illuminare la sua strada, Bruna e alcuni granatieri a cavallo della sua scorta portarono torce accese: fu il segnale di un’illuminazione generale. Ognuno prese una manciata di paglia e la accese. Si videro presto brillare, su tutto il fronte del nostro esercito, innumerevoli luci. Poi, quando l’Imperatore passava, era ricevuto da acclamazioni frenetiche, la musica risuonava, i tamburi battevano.

-Marbot, che probabilmente non c’era: I cacciatori di scorta presso l’Imperatore immaginarono di accendere torce formate da legno di abete e paglia, il che fu di grande utilità. Le truppe, vedendo venire un gruppo di cavalieri così illuminato, riconobbero facilmente lo stato maggiore imperiale e, in quel momento, come per incanto, si videro tutti i nostri fuochi di bivacco illuminati da migliaia di torce portate dai soldati che, nel loro entusiasmo, salutavano Napoleone. Il giorno successivo sarebbe stato l’anniversario dell’incoronazione dell’Imperatore, coincidenza che sembrava loro di buon auspicio. Tutto era gioia, luce e movimento nei nostri bivacchi, mentre dal lato austro-russo tutto era buio e silenzioso.

 

– Ségur: L’Imperatore tornò a piedi. Mentre si avvicinava, si scontrò nell’oscurità contro un tronco d’albero rovesciato, cosa che un granatiere vide. Pensò allora di torcere la sua paglia, di farne una fiaccola, di mettervi il fuoco e, elevandola sopra la sua testa, di illuminarne i passi del suo imperatore. Nel mezzo di quella notte, vigilia dell’anniversario dell’incoronazione, questa fiamma, che illuminò la figura di Napoleone, sembrò un segnale ai soldati dei bivacchi vicini. Partì un grido: “È l’anniversario dell’incoronazione, viva l’Imperatore!”… Lo stesso pensiero, lo stesso grido, diffondendosi con la rapidità del fulmine, volava di fuoco in fuoco; e tutti, cogliendo l’occasione, legarono la paglia all’estremità di tutti i pali che trovarono sotto le loro mani. La accesero e in un istante, su una linea di due leghe, si innalzarono migliaia di covoni di fiamme, alle grida mille volte ripetute di “Viva l’Imperatore!”. Così fu improvvisata, agli occhi del nemico, la più memorabile delle illuminazioni, la più toccante delle feste, con l’ammirazione e la dedizione di un intero esercito con cui salutarono il generale.

 

-Barrès: Poco tempo dopo, l’Imperatore venne al nostro bivacco, per vederci o per leggere una lettera che gli era stata consegnata. Un uomo prese una manciata di paglia e la accese per facilitare la lettura di questa lettera. Da questo bivacco l’Imperatore andò a un altro. Lo seguimmo con delle torce accese per illuminare il suo cammino. La sua visita proseguì. Il numero delle torce aumentò. Si gridò: “Viva l’Imperatore”. Queste grida d’amore e di entusiasmo si propagarono in tutte le direzioni, come un fuoco elettrico; tutti i soldati, sottufficiali e ufficiali si munirono di fiaccole improvvisate, in modo che in meno di un quarto d’ora, tutta la Guardia, i granatieri riuniti, il quinto corpo che era alla nostra sinistra e davanti a noi, il quarto a destra, così come il terzo più lontano e in avanti, infine il primo che era mezzo miglio indietro, fecero lo stesso. Fu uno scoppio generale, un movimento di entusiasmo, così improvviso che l’Imperatore dovette esserne abbagliato. Era magnifico, prodigioso.

-Bigarré: Il bivacco di questa compagnia era circondato, come tutti quelli del campo, da boschi di demolizione destinati ad alimentare il fuoco durante la notte. Quando l’Imperatore stava per uscire dal bivacco, non trovò via d’uscita per attraversare il bosco. Fu allora che il capitano Boncault accese una torcia di paglia per illuminare l’Imperatore. In meno di due minuti, tutti i bivacchi dell’esercito furono illuminati in questo modo.
I reggimenti e le divisioni che l’Imperatore non aveva visitato pensarono che questa illuminazione fosse improvvisata per celebrare l’anniversario della sua incoronazione. “Viva l’Imperatore! Viva Napoleone!” gridò tutto l’esercito francese per più di un’ora.

-Langeron:

Alla vigilia della battaglia, quando arrivai nel mio campo, vidi tutti i bivacchi francesi illuminati spontaneamente e udii delle grida che si prolungarono per più di un’ora. Abbiamo saputo che Napoleone era venuto a visitare le sue linee e i suoi avamposti…. e che era stato salutato dalle acclamazioni dei soldati.

 

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