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1º APRILE 1803: BONAPARTE REGOLAMENTA I NOMI

1º APRILE 1803: BONAPARTE REGOLAMENTA I NOMI

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Aprile 1, 2023 - Aprile 2, 2023    
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Con la legge dell’11 Germinal Anno XI (1º aprile 1803), Napoleone Bonaparte, Primo console, vuole porre fine alla fantasia che, dopo la Rivoluzione, ha corso nell’attribuzione dei nomi ai neonati. Finiscono i Pensée, Bouton d’or, Trèfle, Pêche, Rhubarbe, ou Plantoir, Pierre à Plâtre, Choux fleur Fidèle, Haricot Marie, Poule Dominique ou encore Jacques Lapin, éliminés les Anarchasis, Balzamine, Cèdre, Constitution, Égalité, Floréal, Fructidor, Patriophile, ou Xénophon…

L’articolo I stabilisce: “A decorrere dalla pubblicazione della presente legge, i nomi in uso nei vari calendari e quelli dei personaggi noti della storia antica potranno essere ricevuti soltanto come nomi sui registri dello stato civile destinati a constatare la nascita dei figli; ed è vietato ai funzionari pubblici ammetterne nessun altro nei loro atti”.

L’articolo II permette di modificare il nome: “Chiunque porti attualmente come nome, sia il cognome di una famiglia esistente, sia un cognome qualsiasi che non sia compreso nella designazione dell’articolo precedente, potrà chiederne la modifica, conformandosi alle disposizioni di questo stesso articolo”.

Così molti nomi «rivoluzionari» saranno abbandonati. I nomi più frequentemente dati ai neonati saranno: per le figlie, Maria, Anna, Margherita, Elisabetta, Caterina, Francesca, Giovanna, Luisa, Teresa, Carlotta, Cristina e Sofia. Per i ragazzi, Jean, Nicolas, Charles, François, Joseph, Charles, Pierre, Louis, Claude, Etienne, Antoine, Dominique. Un quinto dei battezzati ha come nome Maria o Giovanni.

Questa legge sarà in funzione fino all’8 gennaio 1993, quando una nuova legge restituisce ai genitori la libertà nella scelta dei nomi dei loro figli, anche se gli ufficiali di stato civile conservano il diritto di ostacolare. Se Zebulon, Albator, Ikéa o Périphérique sono stati spesso difficilmente accettati, fortunatamente non è stato lo stesso per Robocop, Babord e Tribord per i gemelli, Lucifero o anche… Adolf Hitler, pur di sinistra memoria!

Poiché si tratta di nomi, ricordiamo il celebre tratto di Napoleone Bonaparte rileggendo Las Cases e Le Mémorial de Sainte-Hélène, Parigi, Edizioni Gallimard, La Pléiade, 1956, pag. 81 (Domenica 27 a giovedì [agosto 1815]):

“L’Imperatore ride molto di tutti i racconti e aneddoti di cui si carica la sua giovinezza, tra la folla delle piccole opere che ha fatto sbocciare, e non ne confessa quasi nessuna. Eccone una che riconosce a proposito della sua conferma, all’École militaire di Parigi. A nome di Napoleone, l’arcivescovo che lo confermava testimoniando il suo stupore, diceva che non conosceva questo santo che non era nel calendario; il bambino rispose, con vivacità, che non poteva essere una ragione, poiché vi era una folla di santi e soltanto trecentosessantacinque giorni. Napoleone non aveva mai conosciuto un giorno di festa prima del Concordato…”

Questo brano è già scritto nel manoscritto di Las Cases: rimandiamo il lettore alla pubblicazione della Biblioteca di Sant’Elena diretta da Thierry Lentz e intitolata Le Mémorial de Sainte-Hélène Il manoscritto ritrovato, edizioni Perrin, 2018 pag. 99.