Marmirolo, 30 Messidoro Anno IV. Ho passato tutta la notte sotto le armi. Avrei dovuto avere Mantova con un colpo ardito e fortunato, ma le acque del lago ad un tratto si abbassarono, sì che la mia colonna che era imbarcata non potè arrivare. Ricomincio in un altro modo, ma non darà risultati così soddisfacenti.
Ho ricevuto una lettera da Eugene che ti mando. Lo prego di scrivere a mio nome a questi adorabili bambini e di inviare loro dei gioielli. Assicura loro che li amo come miei figli. Ciò che è tuo è mio si fonde così tanto nel mio cuore che non c’è differenza.
Sono molto preoccupato per come stai, cosa stai facendo. Sono stata nel villaggio di Virgile, in riva al lago, alla luce argentina della luna e non un attimo senza pensare a Josephine!
Il 28 il nemico fece una sortita generale; ha ucciso o ferito duecento uomini. Ne perse cinquecento, tornando in fretta.
Sto bene, sono tutto per Josephine e mi diverto e sono felice solo in sua compagnia.
Arrivarono a Brescia tre reggimenti napoletani: si separarono dall’esercito austriaco in seguito alla convenzione stipulata con M. Pignatelli.
Ho perso la mia tabacchiera. Per favore, scegline uno piatto per me e scrivici sopra qualcosa di carino con i tuoi capelli.
Mille baci ardenti quanto sei freddo. Amore sconfinato e lealtà inesauribile.