Sorting by

×
Vai al contenuto

18 APRILE 1802: PROMULGAZIONE UFFICIALE DEL CONCORDATO

18 APRILE 1802: PROMULGAZIONE UFFICIALE DEL CONCORDATO

Quando

Aprile 18, 2023    
Tutto il giorno

Event Type

“Non credo in uno stato senza ordine, in un ordine senza morale e in una morale senza religione” – Napoleone.

Il 15 luglio 1801 (26 Messidoro anno IX), sei firme sono apposte al fondo di un trattato aspramente negoziato tra la Santa Sede e il Primo console, in particolare quelle di Giuseppe Bonaparte, fratello del primo console, l’abate Bernini, negoziatore della Francia presso il papa, l’amministratore Emmanuel Crétet e il rappresentante di papa Pio VII, il cardinale Consalvi, segretario di Stato. Il Concordato non entrerà in vigore fino alla sua promulgazione solenne, il 18 aprile 1802, nella cattedrale di Notre-Dame-de-France, resa al culto cattolico.

Il concordato è composto da 39 articoli. Se alcuni sono piuttosto vaghi, altri affermano il libero esercizio della religione cattolica, riconosciuta come la religione “della maggioranza dei francesi”, e danno al governo il permesso di nominare arcivescovi e vescovi. I vescovi e i sacerdoti devono prestare giuramento di fedeltà al governo. Così Bonaparte può comporre un episcopato di sua scelta. Tanto più che, nell’agosto 1801, Pio VII ordinò sia ai vescovi refrattari che ai vescovi costituzionali di dimettersi. Se trentotto vescovi rifiutano questo concordato, e le loro comunità formano la “Piccola Chiesa”, per la stragrande maggioranza dei cattolici è il ritorno alla pace religiosa e alla libertà di culto.

Nonostante l’opposizione del Senato e dell’Esercito che denunciano un ritorno all’organizzazione clericale dell’Ancien Régime, il Concordato, che viene promulgato, riconosce anche la libertà di culto ai 300.000 protestanti e ai 45.000 ebrei di Francia.

Il 18 aprile 1802, domenica di Pasqua, alle sei del mattino, i parigini sono svegliati da trenta colpi di cannone, ai quali seguono dieci colpi ogni ora fino a mezzogiorno. Dalle otto il prefetto di Parigi, accompagnato da dodici sindaci e dai loro vice, commissari di polizia, ufficiali di pace, ufficiali dello stato maggiore della piazza e della gendarmeria, proclama solennemente il Concordato in tutti i quartieri di Parigi. Il corteo è preceduto e scortato da diversi distaccamenti di cavalleria, gendarmeria e dragoni, con in testa un corpo di trombe.

A Notre-Dame, il pubblico si è precipitato ad entrare il più presto possibile e ad occupare le tribune dell’organo, della navata e del coro; dalle undici a mezzogiorno arrivano successivamente il clero, il cardinale legato Caprara, i prelati assistenti, i prelati francesi, tra cui l’arcivescovo di Parigi, poi le autorità civili, militari e giudiziarie, seguite dal corpo diplomatico, dai ministri, e infine, a un’ora, i Consoli, accolti dall’arcivescovo che dà loro l’acqua benedetta e l’incenso.

La messa è celebrata dal cardinale legato Caprara, i vescovi prestano giuramento al primo console. La nuovissima Madame Louis Bonaparte, Hortense de Beauharnais, partecipa alla ricerca. La cerimonia si conclude con il Te Deum di Giovanni Paisiello, interpretato da due orchestre guidate da Méhul e Cherubini.