Se i vostri passi vi portano a Cadenet, nel Vaucluse, a una trentina di chilometri a nord di Aix-en-Provence, fermatevi sulla place du Tambour d’Arcole. Troverete una statua di un giovane tamburino, André Estienne, nato in questa città il 13 ottobre 1777, tamburino degli eserciti napoleonici durante la battaglia del ponte di Arcole.
Dal 15 novembre 1796, Napoleone tentò senza successo di attraversare l’Alpone, attraverso un ponte ad Arcole, ma gli austriaci, imboscati sull’altra riva, respinsero tutte le sue offensive.
La storia di questo piccolo tamburino si colloca, secondo gli autori, il 16 o il 17 novembre ed esistono due versioni.
Secondo la prima versione, Bonaparte chiese ai soldati che sapevano nuotare di attraversare l’Alpone a nuoto, per prendere il nemico alle spalle. Il giovane tamburino André Estienne fece parte di questi intrepidi. Arrivati sull’altra riva, fecero più rumore possibile. Il giovane André iniziò a battere con tutte le forze sulla pelle del suo tamburo, gridando: “a me, coraggiosi granatieri”. Gli austriaci, sentendosi attaccatti alle spalle da un gran numero di francesi, fuggirono in disordine. Bonaparte ne approfittò per attraversare il ponte a secco. La vittoria fu sua.
Nell’altra versione, André Estienne e altri due giovani tamburini si smarriscono nella notte buia, cadendo accidentalmente nell’Alpone. Galleggiano, si aggrappano, ma le correnti li separano e li respingono sulla riva austriaca. André Estienne si ritrova solo, perso, spaventato, ma ha il suo tamburo che inizia a colpire con forza. Non lontano, i suoi due compagni lo sentono e lo imitano. Gli austriaci sentono tre cariche, battute da tre luoghi diversi. Sono circondati! Tornano indietro, mentre Bonaparte passa senza difficoltà il ponte…
Poco dopo, Bonaparte diede a lui e ai suoi due compagni le bacchette d’argento. Il Direttorio gli assegnò, come premio, due bacchette d’oro e, il 15 luglio 1804, André Estienne diventò cavaliere della Legione d’onore.
Il suo nome è inciso sull’Arco di Trionfo. Gli scultori David d’Angers e Feuchère lo immortaleranno raffigurandolo sul frontone del Pantheon e sul bassorilievo occidentale dell’Arco di Trionfo, proprio dietro il granatiere Trompe-la-Mort che veglia sul suo generale…