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16 dicembre 1809: SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO DI NAPOLEONE E GIUSEPPINA

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16 dicembre 1809: SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO DI NAPOLEONE E GIUSEPPINA

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Dicembre 16, 2022    
12:00 am

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Il 16 dicembre 1809, alle 11 del mattino, un senatoconsulto viene adottato dal Senato, con 76 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astensioni. Il primo articolo annuncia: “Il matrimonio contratto tra l’imperatore Napoleone e l’imperatrice Giuseppina è sciolto”. Napoleone e Giuseppina si erano sposati civilmente il 9 marzo 1796, al municipio del II Arrondissement di Parigi.

Giuseppina ha dichiarato il 15 dicembre per iscritto e con la propria mano non avere più “nessuna speranza di avere figli” e acconsentire a “lo scioglimento di un matrimonio che ormai è un ostacolo al bene della Francia”. Napoleone evoca soprattutto “l’interesse e il bisogno dei suoi popoli che vogliono che lasci a dei bambini quel trono dove la Provvidenza lo ha posto” e così confida di fare il “sacrificio dei più dolci affetti del suo cuore”.

L’articolo 2 del senatoconsulto firmato da Cambacérès, principe Archichancelier dell’Impero, presidente e Semonville e Beurnonville precisa: l’imperatrice Giuseppina conserverà il titolo e il rango di imperatrice-regina incoronata. E l’articolo 3: Il suo dominio è fissato ad una rendita annuale di due milioni di franchi sul tesoro dello Stato.

• Scioglimento e non divorzio

È importante notare che il matrimonio è ben dichiarato “sciolto”: la parola divorzio non è mai usata. Infatti, divorziando, Napoleone avrebbe violato lo statuto del 1806. Il decreto del 31 marzo 1806, articolo 7, vieta il divorzio per i principi e le principesse della famiglia imperiale. E anche l’articolo 277 del codice civile, decreto del 31 marzo 1806, stipulava che un divorzio per consenso reciproco non può essere pronunciato se la moglie ha almeno 45 anni. In questa data, Josephine ha 46 anni.


  • Leggiamo Eugene de Beauharlais, l’unico che ha parlato dopo questa dissoluzione

“Mia madre, mia sorella ed io dobbiamo tutto all’Imperatore: è stato per noi un vero padre; troverà in noi, in ogni tempo, figli devoti e sudditi. È importante per la felicità della Francia che il fondatore di questa quarta dinastia invecchi circondato da una discendenza diretta che sia garanzia a tutti della gloria della patria. Quando mia madre fu incoronata davanti a tutta la nazione per mano del suo augusto marito, contrasse l’obbligo di sacrificare tutti i suoi affetti agli interessi della Francia. Ha adempiuto con coraggio, nobiltà e dignità il primo di questi doveri. La sua anima è stata spesso ammorbidita nel vedere il cuore di un uomo abituato a dominare la fortuna e a camminare sempre con passo fermo nel compimento dei suoi grandi disegni. Le lacrime che sono costate questa risoluzione all’Imperatore sono sufficienti per la gloria di mia madre. Nella situazione in cui si troverà, non sarà estranea, con i suoi desideri e i suoi sentimenti, alle nuove prospezioni che ci attendono e sarà con soddisfazione mescolata all’orgoglio che vedrà tutto ciò che i suoi sacrifici hanno prodotto di beato per la sua patria e per il suo Imperatore.”

 

Lo stesso giorno, l’imperatrice Giuseppina lasciò il Palazzo delle Tuileries in compagnia della figlia Ortensia per raggiungere la Malmaison.