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14 OTTOBRE 1806: JENA – NAPOLEONE PRESO DI MIRA DA UNA SENTINELLA FRANCESE

14 OTTOBRE 1806: JENA - NAPOLEONE PRESO DI MIRA DA UNA SENTINELLA FRANCESE

Quando

Ottobre 14, 2022    
12:00 am

Event Type

Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 1806 a Jena, Napoleone parte per ispezionare i suoi avamposti da dove può contemplare il nemico, grazie ai fuochi accesi dalle truppe prussiane.

Queste gli sembrano più numerose di quanto avesse previsto nel corso del pomeriggio e questa constatazione non gli lascia alcun motivo di pensare che non abbia di fronte a sé l’esercito principale. Ma i fuochi indicano che l’esercito è molto disperso, a differenza del suo, il cui bagliore che fuoriesce dal bivacco è concentrato su uno spazio molto piccolo e provoca così un’illusione ottica riduttiva che maschera la massa delle forze francesi presenti sul teatro. Questo effetto ottico permetterà a Napoleone di giocare la sorpresa la mattina successiva.

Nel corso dell’ispezione, l’imperatore supera i posti delle sentinelle. Al suo ritorno, una delle sentinelle, un giovane granatiere, vedendo delle ombre danzare davanti ai suoi occhi, esclama: “Chi vive?” Napoleone, preoccupato da mille cose, non sente l’avvertimento. Il soldato spara e risveglia l’imperatore, perso in pensieri profondi, che sente improvvisamente il suono di un proiettile che gli fischia sopra la testa. Si getta a pancia in giù, poco prima che le altre sentinelle comincino a sparare a loro volta. Napoleone si rialza, raggiunge rapidamente il primo posto e si fa riconoscere.

Chiamato a presentarsi davanti all’imperatore, il granatiere si fa pizzicare la guancia da quest’ultimo che gli dice: “Mascalzone, mi hai preso per un prussiano? -aggiungendo- Questo simpaticone non getta la sua polvere ai passeri. Spara solo agli imperatori!” Il giovane soldato cerca di scusarsi. Napoleone lo rassicura: “Mio coraggioso, non ti rimprovero. Era una buona mira per un colpo sparato a tastoni.” Napoleone torna nella sua capanna dove detta l’ordine del giorno a Berthier.

Anni dopo, Napoleone confida a Las Cases che questo momento, in tutta la sua vita, fu quello in cui si avvicinò di più alla morte.

L’Imperatore disse di aver corso il più grande pericolo a Jena; avrebbe potuto scomparire, per così dire, senza che si conoscesse bene il suo destino: si era avvicinato, durante l’oscurità, ai bivacchi nemici per riconoscerli, avendo con sé solo alcuni ufficiali. L’idea che ci facemmo dell’esercito prussiano teneva tutti in allerta perché credevamo che i prussiani fossero disposti soprattutto agli attacchi notturni.

L’Imperatore, tornando, ricevette il fuoco dalla prima sentinella del suo accampamento; fu un segnale per tutta la linea, tanto che Napoleone non ebbe altra risorsa che gettarsi a pancia in giù, finché non fosse stato riconosciuto.