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14 OTTOBRE 1806: DAVOUT AD AUERSTAEDT

14 OTTOBRE 1806: DAVOUT AD AUERSTAEDT

Quando

Ottobre 14, 2022    
12:00 am

Event Type

Ad Auerstaedt, 15 km a nord di Jena, il terzo corpo dell’esercito francese (20.000-26.000 uomini secondo le fonti), sotto il comando del maresciallo Louis-Nicolas Davout, incontra l’esercito prussiano (60.500 uomini) comandato dal generale Carlo Guglielmo Ferdinando, duca di Brunswick-Lüneburg e principe di Wolfenbüttel, poi dal re di Prussia Federico Guglielmo III in persona.

Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 1806, mentre Napoleone si dirigeva verso Jena, Davout occupò, nei pressi della città di Auerstaedt, l’altopiano di Hassenhausen, posizione sopraelevata, davanti alla quale si susseguirono, fin dall’alba, i principali attacchi prussiani.

Davout, lottando uno contro due, guida tutta la mattina la resistenza dei quadrati della divisione Gudin su entrambi i lati dell’altopiano. A mezzogiorno lascia il comando del centro a Gudin e con la divisione Morand lancia la sua controffensiva sulla sinistra.

Le truppe francesi, disposte in quadrato, resistettero allo sforzo disperato e alle cariche successive dei 10.000 cavalieri prussiani guidati dal principe Guglielmo. Il loro tiro è così preciso, che i cavalli non arrivano nemmeno sulle baionette francesi. Respinta la cavalleria, Morand riformò le sue colonne e riprese l’offensiva.

L’esercito prussiano, benché contasse 54.000 uomini, tra cui 14.000 cavalieri, fu esausto e destabilizzato dalle sue pesanti perdite. Il generale Schmettau è gravemente ferito, il suo generale in capo, il duca di Brunswick, lo sostituisce e riceve una ferita mortale; il maresciallo Mollendorf condivide lo stesso destino. Il cavallo del re viene ucciso. Vengono respinti oltre il Lißbach.  

Alle 15:00 fu dato ordine alla divisione Gudin, che soffrì pesantemente nei combattimenti del mattino, di lasciare le sue posizioni e marciare sul nemico. Questo audace movimento precipitò definitivamente la ritirata dell’esercito prussiano, che fu sconfitto.

Le tre divisioni francesi sconfissero un nemico quasi tre volte superiore in numero. 10.000 prussiani furono messi fuori combattimento. Il 3º corpo fece 3.000 prigionieri e prese 115 pezzi di artiglieria dal nemico. La cavalleria prussiana, allora la più famosa d’Europa, fu distrutta. Dal lato francese, 7.000 uomini fuori combattimento, i generali Morand e Gudin feriti, il generale Billy ucciso e quasi tutti i generali di brigata e i colonnelli fuori combattimento. 

Davout scrisse la sera del 14 ottobre a Berthier: “Tutti hanno fatto il loro dovere. La fanteria ha fatto quello che ci si aspettava dalla migliore fanteria del mondo.”

Bernadotte, lasciato in riserva sulle alture di Dornburg, a pochi chilometri di distanza, gli negò per tutto il giorno il sostegno del proprio corpo d’armata. La sera del 13 era a Naumburg, a sei leghe dal suo obiettivo, e il movimento che intendeva fare era tale da impedirgli di partecipare agli eventi del giorno successivo, il che era contrario alla volontà di Napoleone. Quest’ultimo, a quanto pare, arrivò al punto di considerare di deferire il suo maresciallo in consiglio di guerra per disobbedienza ai suoi ordini.

Davout e il 3º corpo ricevettero in premio l’onore di entrare a Berlino il 25 ottobre 1806. Davout fu nominato duca di Auerstaedt il 1º marzo 1808.

  • Cosa riporta il quinto bollettino della Guardia Armata:

“Il corpo del maresciallo Davout fece prodigi; guidò per più di tre ore il grosso delle truppe nemiche che dovevano sboccare dalla parte di Köesen. Il maresciallo ha dispiegato un coraggio distinto e fermezza di carattere, qualità primaria di un uomo di guerra.”

  • Infine, un aneddoto:

Durante l’assalto alla divisione di Kühnheim, un soldato di nome Péré, soprannominato dai suoi compagni “l’Imperatore”, a causa della sua somiglianza fisica con Napoleone, si portò da solo agli avamposti gridando: «Amici miei, seguite l’Imperatore» quando la sua compagnia si mostrò esitante ad avanzare sotto un fuoco violento. Il suo esempio gli vale la Legione d’onore e il grado di caporale.