Sorting by

×
Vai al contenuto

14 MARZO 1818: GOURGAUD LASCIA SANT’ELENA

14 MARZO 1818: GOURGAUD LASCIA SANT'ELENA

Quando

Marzo 14, 2023    
Tutto il giorno

Event Type

Gaspard Gourgaud lasciò Longwood e l’imperatore il 13 febbraio 1818, e si imbarcò per l’Inghilterra il 14 marzo. Cosa straordinaria, non gli si chiede, come per coloro che sono già partiti, di transitare per una lunga “quarantena” a Città del Capo. È in vista a Plymouth il 1º maggio e sbarca l’8 per recarsi direttamente a Londra…

• Seguiamo Gourgaud dal 1814 a Sainte-Hélène con Charles Mullié, nella sua “Biografia delle celebrità militari degli eserciti di terra e di mare dal 1789 al 1850”

Il barone Gourgaud seguì Napoleone nella campagna del 1814; a Brienne gli salvò la vita: un partito di cosacchi aveva appena sorpreso l’imperatore; già uno di loro aveva la sua lancia diretta contro di lui, quando Gourgaud lo abbatté con un colpo di pistola. Fu ferito a Montmirail, si trovò a Champaubert, a Nangis, a Montereau, e contrastò i russi dalla posizione di Etouvelles. Questo fatto di armi lo fece nominare commendatore della Legione d’onore. Prese il sobborgo di Reims, in testa a una batteria e due battaglioni di fanteria, ed entrò per primo nella città.

Si separò dall’Imperatore solo quando quest’ultimo lasciò Fontainebleau, il 20 aprile. Da allora egli si sottomise al governo e fu, come tutti gli ufficiali del regno, designato a far parte delle guardie del corpo. 

Al ritorno dall’isola d’Elba, il barone Gourgaud si affrettò ad arrendersi all’Imperatore; lo seguì nella sua ultima campagna, diede a Fleurus nuove prove di coraggio che lo fecero nominare generale e aiutante di campo. All’ultimo momento della battaglia di Waterloo, faceva parte del gruppo di generali che circondavano Napoleone. “Gourgaud, esclamò l’Imperatore mostrando alcuni pezzi abbandonati, fate sparare.” Questi furono gli ultimi colpi di cannone della battaglia.

Tornato a Parigi con l’Imperatore, lo accompagnò a Rochefort e fu scelto per portare al Reggente la lettera con cui Napoleone chiedeva l’ospitalità dell’Inghilterra. Non potendo sbarcare, raggiunse l’Imperatore, che lo designò per seguirlo a Sant’Elena; scelta gloriosa, accettata senza esitazione, con devozione, dedizione e riconoscenza.

• E ora, a Sant’Elena e in Europa, con Jacques Macé, grande specialista di Sant’Elena, nel suo “Dizionario storico di Sant’Elena” Tallandier, 2004.

A Longwood, Gourgaud ha come funzione ufficiale la carica della scuderia ed è tra i primi a soffrire di dissenteria. Il suo celibato, il suo relativo isolamento inaspriscono il suo carattere. Mentre l’unico motivo del suo esilio è il desiderio di vivere a contatto con il suo idolo, di condividere la sua intimità ed è sconvolto nel vedere Las Cases diventare il confidente dell’Imperatore, mentre è lui stesso confinato nel racconto della campagna del 1815.

La sua disperata ricerca di una “sposa” intrattiene i suoi compagni. La partenza di Las Cases fa rinascere le sue speranze, ma ha il dolore di vedere allora i Montholon occupare una posizione privilegiata presso l’Imperatore. In preda a crisi di gelosia, passando dalla furia alla depressione, Gourgaud si sfoga nel suo Journal*, vedendo ovunque nemici, in particolare i Montholon e il maître d’hôtel Cipriani, anch’egli molto vicino a Napoleone. Le voci sulla relazione tra l’imperatore e la contessa di Montholon hanno origine essenzialmente da Gourgaud.

Napoleone fu esasperato dalle recriminazioni e dai lamenti del suo aiutante di campo. La crisi raggiunge il suo apice alla fine del gennaio 1818, quando Gourgaud provoca in duello Montholon. Napoleone interviene e gli consiglia di andarsene. Il generale lasciò Longwood il 13 febbraio, immediatamente preso in mano dagli inglesi.

Al suo arrivo a Londra, Gourgaud fu ricevuto dal sottosegretario di Stato Goulburn, davanti al quale non disse nulla di più di quanto aveva già dichiarato a Hudson Lowe, cosicché Bathurst non ritenne utile riceverlo. Deluso dalla mancanza di considerazione di cui è oggetto e riprendendosi, Gourgaud ritrova il suo fervore napoleonico.

Nel marzo 1821 fu finalmente autorizzato a rientrare in Francia e, a settembre, ritrovò a Londra i suoi “compagni” Bertrand e Montholon con i quali si riconciliò e si associò per la pubblicazione delle Mémoires per servire alla storia di Francia, sotto Napoleone.

La rivoluzione del 1830 rilanciò la sua carriera militare. Fu nominato ispettore generale dell’artiglieria e aiutante di campo del re Luigi Filippo. Militò per il ritorno in Francia delle ceneri dell’imperatore e, nel 1840, tornò a Sainte-Hélène per supervisionare con il generale Bertrand l’operazione di riesumazione. Ancora una volta, il suo carattere difficile crea una situazione conflittuale a bordo di La Belle Poule.

Pari di Francia fino al 1848, fu eletto deputato della II Repubblica, perse tutte le sue funzioni dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851 e morì il 28 luglio 1852 prima della restaurazione dell’Impero.

Alcuni storici, tra cui Frédéric Masson, sono stati molto severi verso il generale Gourgaud il cui comportamento a Sainte-Hélène presta alla critica. È certo che la situazione di stress derivante dalle sue condizioni di vita a Longwood ha provocato in lui reazioni psicotiche che non si sapevano analizzare né prevenire.

Nonostante le difficoltà incontrate al suo ritorno in Europa, si liberò rapidamente delle sue nevrosi e svolse un ruolo importante nello sviluppo della leggenda napoleonica. Troppo semplice, troppo diretto, egocentrico, non poteva imporsi di fronte a personaggi retorici come Las Cases o i Montholon, ma certamente aveva ragione scrivendo a Napoleone al momento della sua partenza: “Che pensando a me, Vostra Maestà dirà: questo almeno aveva un cuore.”

* Il “giornale integrale” del generale Gourgaud, è stato edito, presentato e commentato da Jacques Macé, nella collezione “la biblioteca di Sainte-Hélène”, edizioni Perrin.