Sorting by

×
Vai al contenuto

13 MARZO 1814: VITTORIA DI NAPOLEONE A REIMS

13 MARZO 1814: VITTORIA DI NAPOLEONE A REIMS

Quando

Marzo 13, 2023    
Tutto il giorno

Event Type

• Leggiamo, di Louis-Eugène d’Albenas, le “Éphemedes militaires dal 1792 fino al 1815, o Anniversaires de la valeur française”

Il 12 marzo 1814, mentre l’esercito francese, agli ordini dell’imperatore Napoleone, era nelle mani, sotto Laon, con l’esercito alleato detto di Slesia, il conte di Saint-Priest, comandante di un corpo russo, si avvicinava improvvisamente a Reims.

Questo generale, nato francese, dopo essersi procurato intelligenze con alcuni realisti di questa città, fu istruito che essa aveva come guarnigione solo un centinaio di cavalli della guardia imperiale, cinquanta gendarmi e quadri di tre battaglioni, sotto gli ordini del generale Corbineau. Egli decise di impadronirsene di sorpresa; la piazza era chiusa solo da un muro, in parte abbattuto.

Il 12 marzo, all’alba, il nemico penetra a Reims da tre lati diversi, sorprendendo la piccola guarnigione, che non poteva riunirsi, è ben presto dispersa. Tuttavia il colonnello Jacquemart, avendo raccolto alcune truppe, voleva opporsi ai progressi dei russi, ma, troppo debole, è costretto a ritirarsi.

Alcune compagnie gli chiudono il passaggio, passa ed esce dalla città attraverso la porta di Marte. Dieci squadroni si mettono all’inseguimento, lo caricano, lo circondano, ma la sua buona capacità li allontana e questa manciata di coraggiosi si unisce finalmente alla divisione di guardie d’onore del generale Defrance, che accorre, ma troppo tardi, per soccorrere Reims.

Il generale Corbineau, trovando tutte le vie d’uscita occupate dal nemico, non poté uscire da Reims e rimase nascosto fino all’indomani, quando la città fu ripresa da Napoleone. L’intera guarnigione sarebbe stata prigioniera senza la generosa dedizione della guardia urbana, che facilitò la sua fuga sostenendola coraggiosamente in diversi quartieri.

Il 13 marzo, l’imperatore Napoleone, informato di questo avvenimento, lasciò Soissons, dove si era ritirato dopo la battaglia di Laon (9 marzo) e si mosse rapidamente su Reims per riprendere la città.

La cavalleria del generale Bordesoulle ripiegò la cavalleria nemica presso Ronay. La fanteria del duca di Ragusa, che immediatamente seguì, trovò sull’altopiano degli Ormes due battaglioni prussiani, che si erano trincerati nel cimitero furono assaliti dalla divisione Ricard e deposero le armi.

Arrivato alla sua avanguardia alle quattro del mattino, Napoleone riconobbe il corpo nemico, forte di quattordicimila uomini, in posizione sulla Vesla davanti a Reims; non potendo voltarlo per mancanza di ponte sulla Vesla, ordinò immediatamente di forzarla di fronte.

La divisione di cavalleria Merlino intraprese l’azione all’estrema destra, cenrò tre battaglioni e li fece prigionieri. Sulla carreggiata, la divisione Ricard attaccò vigorosamente e respinse il nemico fino all’ingresso del sobborgo.

Il conte di Saint-Priest, vedendo che aveva a che fare con l’imperatore in persona, giudicò che non poteva mantenersi e ordinò alla sua seconda linea di attraversare Reims con la massima diligenza e di ritirarsi in direzione di Laon. In quel momento, avendo il conte di Saint-Priest avuto la spalla fracassata, il disordine si diffuse nelle sue truppe, che ingombrarono presto la porta di Soissons. Il generale Ségur fu gravemente ferito da diversi colpi.

Il duca di Ragusa entrò immediatamente nel sobborgo e, mentre la sua artiglieria sparava per rompere la grata del canale, mise la sua fanteria nelle case.

Nel periodo in cui l’ingresso di Reims era così fortemente conteso, Napoleone aveva fatto stabilire un ponte sulla Vesla i cavalleggeri polacchi della guardia, comandati dal generale Kraczinski, seguiti dalla divisione Excelmans, che passarono questo fiume e respinsero sulla città gran parte delle truppe che si ritiravano sulla strada di Berry-au-Bac.

Da quel momento la sconfitta del nemico fu completa e le truppe, non ascoltando più i generali, si salvarono partendo in tutte le direzioni.

Napoleone entrò a Reims il 14 marzo all’una del mattino. La città fu spontaneamente illuminata e il popolo, nell’ebbrezza della sua gioia di essere liberato dagli eccessi commessi dagli alleati, si precipitò davanti a lui e lo condusse in trionfo al municipio.

Il risultato di questa vicenda, in cui i francesi non ebbero più di settecento o ottocento uomini fuori combattimento, fu per il nemico una perdita di ottocento morti, il doppio dei feriti, tremila prigionieri.

L’esercito ottenne tre giorni di riposo a Reims, dopo i quali Napoleone tornò sull’Aube e sulla Senna per operare contro l’esercito austro-russo del principe di Schwartzenberg, lasciando vari corpi di truppe per osservare e contenere il generale Blücher.