César Charles Étienne Gudin de la Sablonnière, detto Charles Étienne Gudin, nacque il 13 febbraio 1768 a Montargis nel Loiret.
Alla scuola di Brienne, fu il condiscepolo di Napoleone Bonaparte. Nel 1784, divenne sottotenente del reggimento d’Artois, poi tenente nel 1791. Si imbarcò allora per combattere l’insurrezione a Santo Domingo. Fu generale di brigata nel 1799 e, nel 1800, generale di divisione. Nella campagna di Germania del 1805 comandò la 3ª divisione del corpo del maresciallo Davout.
Gudin si distinse poi nella battaglia di Auerstaedt. Come ricompensa, l’imperatore ordinò che la sua divisione marciasse a Berlino in testa dell’esercito francese. A Eylau, a Eckmühl, mostrò tutte le sue abilità tattiche. Fu conte dell’Impero nel 1808. A Wagram, Gudin venne ferito da quattro colpi di pistola.
Il 19 agosto 1812, durante la campagna di Russia, nella battaglia di Valoutina Gora, il generale Gudin fu gravemente ferito da una palla di cannone che gli portò via una gamba e ferì gravemente l’altra. Morì a Smolensk, il 22 agosto 1812, a causa delle ferite riportate, dopo aver ricevuto la visita dell’Imperatore.
Sabato 27 maggio a Lattes, vicino a Montpellier, Michel Signoli e Caroline Costedoat ci spiegheranno come sono riusciti a identificare i resti del generale Gudin, ritrovati il 10 luglio 2019 a Smolensk da Pierre Malinowski.