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13 APRILE 1796: BATTAGLIA DI MILLESIMO – MORTE DEL GENERALE BANEL

13 APRILE 1796: BATTAGLIA DI MILLESIMO - MORTE DEL GENERALE BANEL

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Aprile 13, 2023    
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• Leggiamo le «Campagne dei Francesi in Italia», C.L.G. Desjardins, Ponthieu, Parigi, 1802:

Il 24 Germinale [13 aprile 1796], alla punta del giorno, mentre il generale Augereau, in testa della sua divisione, forzava le gole di Millesimo, i generali Ménard e Joubert, cacciando il nemico da tutte le posizioni circostanti, avvolsero un corpo di cinquecento granatieri comandati dal tenente generale Provera, cavaliere dell’ordine di Maria Therese, che si ritirò sulla cima della montagna di Cossaria e si ritirò nelle rovine di un vecchio castello, estremamente forte per la sua posizione, con lo scopo di difendersi con coraggio.

Dopo essere stato colpito per diverse ore, al generale Provera, che con una manciata di uomini fermava la marcia dell’esercito francese, fu ordinato di arrendersi. Egli partecipò per diverse ore con il generale Augereau, ma poiché non si poteva concordare sulle condizioni e che la notte si avvicinava, il generale Augereau, avendo formato quattro colonne, li fece avanzare sul castello di Cossaria. Il generale Joubert, raccomandato per il suo coraggio e le sue capacità militari, essendo penetrato nelle trincee con sette uomini, fu colpito alla testa e rovesciato a terra. L’ardore della colonna fu rallentato, perché si credeva morto, ma la sua ferita non era pericolosa.

Il generale Pierre Banel [o Bonnel, o Bonel], comandante della seconda divisione che avanzava con il silenzio e le armi al braccio, fu ucciso ai piedi delle trincee nemiche; l’aiutante generale Guenin che comandava la terza colonna fu anch’egli ucciso da un proiettile e l’esercito rimpiangeva la perdita di questi due coraggiosi ufficiali. Poiché si temeva che, durante la notte, il nemico cercasse di farsi luce con la spada in mano, il generale Buonaparte [sic] fece riunire tutti i battaglioni.

Il 25 Germinale [14 aprile 1796], alla punta del giorno, i due eserciti si trovarono in presenza. Il generale Provera fu bloccato dalla sinistra dell’esercito francese, comandato dal generale Augereau; il generale di brigata Menard respinse vivamente diversi reggimenti nemici, dove si trovava il reggimento Belgiojoso, che volevano sfondare il centro dell’esercito. Questo generale ricevette presto l’ordine di ritirarsi sulla destra.

Il generale Massena straripò prima di un’ora dopo mezzogiorno la sinistra del nemico che occupava il villaggio di Dego con forti trinceramenti e numerose batterie. Le truppe leggere francesi avanzarono fino alla strada da Dego a Spino. La divisione del generale Laharpe marciò su tre colonne serrate in massa; la colonna di sinistra, comandata dal generale Causse, passò la Bormida, sotto il fuoco del nemico, avendo acqua fino al torso, e attaccò l’ala sinistra del nemico da destra; la Bormida fu attraversata anche dalla seconda colonna, comandata dal generale Cervoni, e, protetta da una batteria, marciò dritta verso i nemici. La ritirata fu tagliata al nemico dalla terza colonna, comandata dal maresciallo generale Boyer che girò un burrone.

L’obiettivo che ci si aspettava da tutti questi movimenti fu raggiunto dai talenti dei diversi generali impiegati in queste operazioni, e dall’intrepidità delle truppe. Il sangue freddo e il coraggio che i francesi dispiegarono in questa azione servirono ad avvolgere il nemico da tutte le parti: non ebbe il tempo di capitolare. Il generale Provera si recò prigioniero di guerra con il corpo di truppe che comandava a Cossaria, mentre il generale Buonaparte fece fare alla sua destra le disposizioni necessarie per l’attacco della sinistra del nemico.

I francesi si misero da ogni parte all’inseguimento del nemico, e fu vivamente inseguito dal generale Laharpe alla testa di quattro squadroni di cavalleria. In quel giorno circa novemila prigionieri, tra i quali un tenente generale, venti o trenta colonnelli o luogotenenti-colonnelli, e quasi tutti i reggimenti seguenti: tre compagnie di croati, un battaglione di Pelegrini, Stein, Villeon, Sckroeder, Tentsch; quattro compagnie di artiglieria, diversi ufficiali superiori del genio al servizio dell’imperatore, i reggimenti di Mont-Ferrat, della marina, di Suze e quattro compagnie di granatieri al servizio del re di Sardegna. Si presero quindici bandiere, ventidue pezzi di cannoni con i cassoni e tutte le carrozze. Il nemico ebbe circa duemilacinquecento uomini uccisi, tra cui un aiutante di campo colonnello del re di Sardegna. »

• Il generale Pierre Banel [a volte scritto Bonnel o Bonel] muore in questa battaglia

Pierre Banel è nato a Lectoure, nel Gers, nel 1766. Sergente in un reggimento di fanteria alla vigilia della Rivoluzione, lasciò il servizio all’indomani della presa della Bastiglia. Aiutante maggiore al 2º battaglione di volontari del Gers nel 1792, fu nominato generale di brigata l’anno successivo dopo un colpo di fulmine contro gli spagnoli nell’esercito dei Pirenei orientali. Partecipò alla campagna d’Italia dove comandò una brigata della divisione Augereau, distinguendosi nella battaglia di Loano, tra il Principato di Monaco e Genova, il 23 novembre 1795.

Il 14 aprile 1796, il generale di brigata Pierre Banel, in testa dei 2000 uomini della sua 4a brigata (1º e 2º battaglione della 39a semibrigata di linea), fu ferito a morte portando le sue truppe all’attacco ai piedi delle trincee nemiche.