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10 E 11 MARZO 1814: BATTAGLIA DI LAON, LA FINE

10 E 11 MARZO 1814: BATTAGLIA DI LAON, LA FINE

Quando

Marzo 10, 2023    
Tutto il giorno

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Il 10, alle quattro del mattino, Napoleone è in piedi. Due dragoni arrivano verso di lui, sono a piedi. Dicono all’Imperatore che questa notte il nemico ha lanciato un’offensiva  sui bivacchi del duca di Ragusa. Pensano anche che Marmont sia stato preso o ucciso. Napoleone invia subito degli ufficiali al 6º Corpo d’Armata per verificare questa notizia e altri, all’avanguardia, per osservare i movimenti alleati.

I primi tornarono presto, confermando che, nella notte, il 6º corpo d’armata era stato effettivamente sorpreso e disperso in un attacco che aveva perso gran parte dei suoi cannoni, ma che Marmont, vivo, stava cercando di radunare i fuggitivi dalla parte di Corbeny, sulla strada per Reims.

Napoleone è furioso. Doveva attaccare il nemico e, invece, è lui che attacca! Al mattino, infatti, tre divisioni russe di Woronzow irrompono in cinque ondate successive e si arenano davanti a Clacy, fortemente tenuto dai Marie-Louise della divisione Charpentier e dalla divisione Boyer di Rébeval.

Napoleone pensò che per aver sconfitto Marmont, gli alleati dovettero perdere Laon. Decise di tentare un’ultima offensiva sulla città, ma le divisioni Meunier e Curial in testa, davanti a Sémilly, furono prese di mira da batterie situate a metà costa, che fino ad allora non erano state individuate.

L’imperatore inviò in ricognizione il generale Drouot per tentare di girare, per la strada della Fère, la posizione nemica. Drouot dichiara al suo ritorno il progetto non realizzabile. Napoleone, poco soddisfatto, chiese allora al generale Belliard di lanciare una pattuglia di cavalleria il più lontano possibile in questa direzione. Anche lei conferma il rapporto di Drouot: ci sono forti masse di fanteria, appoggiate da diverse batterie, imboscate.

Belliard, vedendo che Napoleone non è ancora scosso da tali difficoltà, insiste fortemente di non esporsi così, rischiando di perdere tutto. Per mascherare questo movimento, si continua per il resto della giornata, e anche nella notte, a bombardare il nemico.

Nel pomeriggio, gli equipaggi cominciano a mettersi in viaggio a ripercorrere la sfilata di Étouvelles, in direzione di Soissons. Charpentier si ritirò per Mons, Anizy e Laffaux, Mortier e la guardia per Chivy. La sera seguì il resto delle truppe, coperto da una retroguardia comandata dal maresciallo Ney. La vecchia guardia e Napoleone giacevano a Chavignon. Fu solo l’11 al mattino che Napoleone lasciò Chavignon. L’esercito iniziò il suo movimento retrogrado su Soissons, dove arrivò alle quattro del pomeriggio.

In questi tre giorni, la perdita totale degli alleati fu di cinquemila morti, feriti o prigionieri. I francesi, oltre alle perdite del 6º corpo d’armata di Marmont (tremila duecento uomini e 45 cannoni), avevano tremila cinquecento uomini fuori combattimento…