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10 AGOSTO 1792: BONAPARTE PARTECIPA AL SACCO DELLE TUILERIES

10 AGOSTO 1792: BONAPARTE PARTECIPA AL SACCO DELLE TUILERIES

Quando

Agosto 10, 2022    
12:00 am

Event Type

Parigi, 10 agosto 1792. Danton ordinò di assediare il castello, di sterminare gli Svizzeri, di prendere il re e la suafamiglia, di condurli a Vincennes e di tenerli come ostaggi.

 

Al mattino, una folla odiosa portava la testa di Mandat, comandante lealista della Guardia Nazionale, all’estremità di una picca. Alle Guardie Svizzere, ultimo baluardo dell’ordine, viene affidata l’impossibile missione di difendere le Tuileries: verrannomassacrate. Vennero gettati dalle finestre anche dei giovani tamburini e bambini di truppa…

Ventiquattro anni dopo i fatti, il 3 agosto 1816, da Sant’Elena, l’imperatore si confidò a Las Cases, che lotrascrisse nel Memoriale:

Il 10 agosto, vedendo la presa del castello delle Tuileries e la cattura del Re, ero certamente lontano dal pensare chel’avrei sostituito e che questo palazzo sarebbe stata la mia casa.

Mi trovavo, in quel periodo orribile, a Parigi, alloggiato in rue du Mail, place des Victoires. Al suono delle campane a martello e alla notizia dell’assalto alle Tuileries, corsi al Carrousel, da Fauvelet, il fratello di Bourrienne, che vi gestiva un negozio di mobili. Era stato mio compagno alla scuola militare di Brienne.

 

Da questa casa, che, per inciso, non ho più potuto ritrovare da allora per i grandi cambiamenti avvenuti, ho potutoosservare, a mio agio, tutti i dettagli dello svolgersi della giornata. Prima di arrivare al Carosello, ho incrociato, in via des Petits-Champs, un gruppo di uomini orribili, con la testa appesa all’estremità di una picca. Vedendomi vestito in modo passabile, e notando l’aria di un gentiluomo, vennero da me per farmi gridare “Viva la Nazione!”, cosa che feci senza difficoltà, come si può ben credere.

Il castello fu attaccato dalla più vile canaglia. Il re aveva sicuramente per la sua difesa almeno tante truppe quante ne aveva la Convenzione dal 13 di Vendemmiaio e i nemici di quest’ultimo erano molto più disciplinati e temibili. La maggior parte della Guardia Nazionale si mostrò per il Re: a essa dobbiamo questa giustizia.

 

Forzato il palazzo, e tornato il Re in seno all’Assemblea, mi avventurai ad entrare nel giardino. Mai da allora nessuno dei miei campi di battaglia mi ha dato l’idea di tanti cadaveri come mi presentavano le masse degli svizzeri; o la piccolezza della stanza faceva risaltare il numero, oppure era il risultato della prima impressione di questo tipo che ho avuto.

 

Ho visto donne ben vestite andare con massima indecenza sui cadaveri degli svizzeri. Ho attraversato tutti i caffènelle vicinanze dell’Assemblea, ovunque l’irritazione era estrema; la rabbia era in tutti i cuori, si mostrava in tutti i volti, sebbene non fossero affatto persone della classe inferiore; e tutti questi posti dovevano essere riempiti giornalmente dagli stessi clienti abituali; perché anche se non indossavo niente di speciale nel mio gabinetto, o forse era ancora perché il mio viso era più calmo, era facile per me vedere che stavo attirando molti sguardi ostili e di sfida, come qualcuno sconosciuto o sospetto.

Cosa dice Giuseppe nelle sue memorie:

Napoleone era a Parigi il 10 agosto; era stato presente all’azione. Mi ha scritto una lettera molto dettagliata, che ho letto ai miei colleghi nell’elenco del dipartimento; ecco le due caratteristiche principali: “Se Luigi XVI si fosse mostrato a cavallo, lavittoria sarebbe rimasta con lui: così mi sembrava, allo spirito che animava i gruppi al mattino”.

 

Dopo la vittoria di Marsiglia, ne vidi uno sul punto di uccidere una guardia del corpo; gli ho detto: uomo del sud,salviamo quest’uomo sfortunato! Sei del sud? – Sì. – Bene, salviamolo!