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1° FEBBRAIO 1768: NASCITA DEL GENERALE LAURISTON

1° FEBBRAIO 1768: NASCITA DEL GENERALE LAURISTON

Quando

Febbraio 1, 2023    
12:00 am

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Jacques Jean Alexandre Bernard Law de Lauriston, figlio di Jean Law de Lauriston, maresciallo di campo, governatore di Pondicherry, e nipote del finanziere di origine scozzese John Law, controllore generale delle finanze, nacque il 1º febbraio 1768 nelle Indie francesi, a Pondicherry.

Allievo dell’École militaire di Parigi nel 1784 e nel 1785, fu amico di Bonaparte. Ne uscì con il grado di tenente in secondo al reggimento di Toul. Nel 1791 fu capitano in seconda e nel 1792 aiutante di campo del generale Beauvoir. All’assedio di Maastricht del 1793 fu posto all’ordine del giorno dell’esercito e, dopo l’assedio di Valenciennes, nominato capo brigata del 4º reggimento di artiglieria a cavallo. Nel 1796 lasciò l’esercito.

Nel 1800 il primo console lo nominò aiutante di campo. Si trovava in Italia. Dopo Marengo, prese il comando e riorganizzò il 1º reggimento di artiglieria, che si era ammutinato. A Copenaghen, nel 1801, assistette, mentre era in missione diplomatica, al bombardamento della città da parte della marina di Nelson. Nella primavera del 1802 fu incaricato di portare a Londra la ratifica del trattato di pace concluso ad Amiens, nell’ottobre del 1801, tra la Francia e il Regno Unito. Viene accolto in trionfo dalla popolazione. La folla slega i cavalli e trascina la sua auto alle grida di “Vive Bonaparte” fino al suo hotel!

Fu generale di brigata nel settembre 1802, cavaliere della Legione d’onore nel 1803, poi commendatore nel 1804. All’inizio del 1805 fu nominato generale di divisione e comandò le truppe di una spedizione nelle Antille, agli ordini dell’ammiraglio Villeneuve. Lascia Tolone il 29 marzo e arriva in Martinica il 12 maggio. Prende agli inglesi la roccia del diamante, considerata inespugnabile.

Di ritorno a Parigi. Fece la campagna del 1805 in Austria. Commissario imperiale in Dalmazia nel febbraio 1806, Lauriston sconfisse i russi e i montenegrini a Ragusa. Divenne governatore di Braunau, Ragusa e delle Bocche di Cattaro. Nel dicembre 1807 fu nominato governatore generale di Venezia.

Nel 1808, Lauriston accompagnò Napoleone all’Intervista di Erfurt. Fu fatto conte dell’Impero e partì per combattere in Spagna. Tornato in Germania nel 1809, passò all’esercito d’Italia e si distinse nelle battaglie di Raab e Wagram, dove comandò cento pezzi dell’artiglieria della Guardia. Al termine della battaglia, Napoleone gli concesse il grande cordone della Corona di Ferro.

Dopo il trattato di Schönbrunn, Lauriston accompagnò l’arciduchessa Maria Luisa d’Austria in Francia per il suo matrimonio con Napoleone. Fu nominato ambasciatore in Russia a San Pietroburgo, e durante la campagna di Russia servì nuovamente come aiutante di campo di Napoleone. Dopo la presa di Mosca, l’Imperatore incaricò, senza successo, Lauriston di una missione di negoziazione di pace con il generale Kutuzov. Quando si ritirò dalla Russia, comandò la retroguardia.

In Germania organizzò il V Corpo d’armata della Grande Armata. Alle battaglie di Lützen e di Bautzen. Ma a Lipsia il 19 ottobre 1813 fu fatto prigioniero a Parigi, si crede addirittura morto.

Lauriston tornò in Francia solo nell’aprile 1814, dopo la caduta dell’Impero. Il conte d’Artois lo prese come aiutante di campo, fu fatto cavaliere di Saint-Louis, gran cordone della Legione d’onore e capitano della prima compagnia dei moschettieri grigi. Durante i Cento giorni, dopo aver accompagnato il re fino a Béthune, si ritirò nelle sue terre, presso La Fère.

Dopo Waterloo, ricevette il comando della 1ª divisione di fanteria della Guardia Reale. Votò la morte del maresciallo Ney nel dicembre 1815, presiedette numerosi tribunali militari contro i suoi ex fratelli d’armi, ricevette in ricompensa la croce di commendatore di Saint-Louis e il titolo di marchese, poi nel 1820 il comando superiore delle 12e e 13e divisioni militari. 

Il 6 giugno 1823, Lauriston fu elevato alla dignità di maresciallo di Francia e comandò il 2º corpo di riserva dell’esercito dei Pirenei, che entrò in Spagna e prese Pamplona. Al suo ritorno dalla Francia, fu nominato Gran Veneur. Divenne ministro di Stato il 4 agosto 1824.

L’11 giugno 1828 fu colpito da una folgorante e mortale apoplessia, mentre era con la sua amante, la ballerina Amélie Legallois. Il suo nome è inciso sull’Arco di Trionfo, colonna est, colonna n 13.