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Napoleone Bonaparte e Alessandro Manzoni sedotti dalla fede

L’aforisma esplosivo ”Ai miei occhi la religione è la base di morale, princìpi, buoni costumi: il mistero meraviglioso di Gesù Cristo può placare l’inquietudine dell’uomo” proferito dall’Imperatore dei Francesi Napoleone I esiliato sull’isola atlantica di Santa Elena è la sintesi autentica dell’iter compiuto di conversione al cattolicesimo. Questa metamorfosi intima è riuscita altresì agli scrittori di romanzi e odi evergreen nonostante il decorso inesorabile di secoli diversi.

L’idea di Alessandro Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 – 22 maggio 1873), erede di famiglia aristocratica istruito al collegio di chierici regolari Somaschi e Barnabiti, è cresciuta all’epoca scombussolata dalla scena politica italiana scandita dall’assolutismo monarchico risorto dal Congresso di Vienna (1815) per seppellire la repubblica democratica di Napoleone e dalle ribellioni esplose al secolo XIX. L’educazione di Manzoni, eletto deputato al Regno di Sardegna e senatore al Regno d’Italia, è stata intrisa dal Romanticismo e dal Risorgimento, dal nonno Cesare Beccaria (Milano, 15 marzo 1738 – 28 novembre 1794) alias leader alla scuola illuministica milanese e dalla liaison instaurata insieme al poeta neoclassico Ugo Foscolo. La leggenda unisce la conversione di Manzoni al cattolicesimo alle nozze di Napoleone e Maria Luisa d’Austria celebrate al castello di Saint Cloud a Parigi (1° aprile 1810). Il disordine indotto dalla folla intimorita dalle cannonate festose scostava Manzoni, rifugiato alla chiesa di San Rocco poiché torturato dall’agorafobia, dalla moglie Enrichetta Blondel sposata a Ginevra (6 febbraio 1808): l’unione è stata sancita dalla cerimonia calvinista gradita allo sposo incline al giansenismo. La preghiera di Manzoni per rintracciare la consorte è stata esaudita all’uscita sul sagrato: l’intercessione divina è stata il preludio al cattolicesimo abbracciato dalla coppia. La realtà scopre la conversione assidua per gli intellettuali disillusi dalla scienza contrapposta alla fede dall’Illuminismo e dalla débâcle di Napoleone.