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La rubrica storica. 4 – Napoleone, le Alpi e il Sempione

Le condizioni morfologiche del terreno del regno di Sardegna sembravano garantire la difesa del territorio sabaudo da un probabile attacco francese. Lo Stato Maggiore di Torino già dal 1792 aveva ritenuto sufficienti i forti dislocati lungo il confine  per  spezzare l’eventuale penetrazione di una forza di invasione, in maniera da rallentarne l’azione e permettere ad un alleato più potente di dare battaglia in pianura.   

Questo sistema difensivo alpino detto a cordone, nel corso del settecento, aveva dato ai Savoia la fama di portinai delle Alpi. Infatti la campagna francese  conclusasi con l’armistizio di Cherasco e la pace di Parigi del 1796 fu frutto della  penetrazione in profondità tesa a isolare i punti fortificati ed ad occupare  le linee di comunicazione avversarie e a separare le truppe austriache  dalle piemontesi, colpendo prima quelle più deboli.  

La guerra delle Alpi all’apparenza sembrava favorevole alla difesa sabauda: un reparto di un livello ordinativo di un battaglione, che in pianura sarebbe stato sbaragliato da uno squadrone di cavalleria, si trovava  in una posizione di vantaggio dovuta al dominio di quota in montagna.  

Gli eventi e l’abilità delle truppe francesi riuscirono a mettere in crisi quel sistema. 

Quasi tre anni dopo, nel 1800, Bonaparte attraversò di nuovo le Alpi passando dal Gran San Bernardo, per scontrarsi con le truppe austriache nella piana di fronte alla fortezza di Alessandria, ma per scendere in pianura bisognava superare lo sbarramento del forte di Bard. La posizione della fortificazione si trovava sulla linea di comunicazione tra la pianura Padana e le Alpi e rappresentava un ostacolo imponente. 

Il 20 maggio 1800 il governatore della fortezza rifiutò la resa e tenne testa ai francesi, senza artiglieria. La fortezza cadde dopo quasi due settimane di assedio ma mise in luce le potenzialità di quella posizione che fu fatta demolire da Bonaparte dopo le vicende di Marengo. A seguito dell’armata francese vi era anche la Legione Italica, che superato il Gran San Bernardo affrontò gli austriaci a Varallo Sesia, coprendo il fianco destro della Grand Armée.   

L’esperienza della prima e seconda campagna d’Italia mise in evidenza l’importanza delle vie di comunicazione tra Francia e Italia tanto che furono avviati i lavori di costruzione della strada che unisce Italia e Francia attraverso il passo del Sempione.

* Gruppo di rievocazione storica Primo Reggimento di Fanteria Leggera della Repubblica Cisalpina e del Regno d’Italia.