Sorting by

×
Vai al contenuto

Beata Teresa Grillo Michel, da Marengo al terzo mondo

Il palazzo delle Poste di Alessandria è decorato dal bel mosaico di Gino Severini (Cortona, 7 aprile 1883 – Parigi, 26 febbraio 1966): il collage futurista esalta la distanza intercontinentale ristretta dalle apparecchiature evolute e può essere l’allegoria di qualsiasi viaggio. L’alba per l’attività di artefici di futuro proprio e altrui (l’imperatore Napoleone, il brigante Giuseppe Mayno, il senatore Felice Bensa, la Beata Teresa Michel) è sorta a Marengo sull’agro di Fraschéta. L’avventura umana di Teresa Grillo vedova Michel (Alessandria, 25 settembre 1855 – 25 gennaio 1944), già dama di compagnia alla corte di Margherita di Savoia (la prima regina consorte d’Italia), è scandita dall’abiura alla vita borghese per abbracciare la religiosità e assistere gli indigenti di qualsiasi età. La quinta figlia di Giuseppe (primario all’ospedale civile alessandrino) e di Antonietta (discesa dalla famiglia antica e aristocratica Parvopassu) nasce alla tenuta Cavallerotta (così definita poiché insediata sull’area liberata dalla cavalleria asburgica dispersa dalla milizia francese agguerrita alla battaglia di Marengo e oggidì località consacrata al pellegrinaggio) e riceve il primo sacramento dal sacerdote don Lorenzo Molfettani (la chiesa Natività di Maria a Spinetta Marengo custodisce l’atto di battesimo e il mosaico di vetro dedicato alla Beata Madre Michel). Il matrimonio (2 agosto 1877) unisce Teresa al capitàno Giovanni Michel: la convivenza, estesa dalla Sicilia alla Campania, è serena nonostante l’assenza di eredi. Il lutto scuote la routine: la sposa, già turbata dalla morte di Giovanni colpito dall’insolazione sofferta a Napoli (13 giugno 1891), coglieva la fede al santuario Sacro Cuore di Alessandria poi aderiva al Terz’Ordine Francescano (14 gennaio 1893) e donava il paramento sacro estratto dall’abito di nozze ai frati Cappuccini. Teresa, mossa dalla vita esemplare di Giuseppe Agostino Benedetto Cottolengo (Bra, 3 maggio 1786 – Chieri, 30 aprile 1842) il santo sociale torinese autore della casa dedicata alla Divina Provvidenza, assaliva il patrimonio familiare per accogliere gli indigenti alla tenuta Cavallerotta. L’opera d’assistenza fornita dal ”Piccolo Ricovero Divina Provvidenza” (la struttura aperta al centro di Alessandria dal 15 ottobre 1894) cresceva e introitava altresì l’ausilio concreto dalle donne più pie. L’attività procedeva e Teresa abdicava lo stato laicale inviso alla diocesi per indossare la tonaca monacale (8 gennaio 1899) e costituire l’istituto religioso femminile di diritto pontificio ”Piccole Suore Divina Provvidenza”, definito dalla sigla P.S.D.P., insieme a otto (qui l’occhio più vigile scende sul numero ciclico per l’epopea napoleonica) collaboratrici. La congregazione P.S.D.P. è stata favorita dal mecenatismo solido di Teresio Borsalino (Alessandria, 1° aprile 1867 – 29 marzo 1939) espresso dall’ospizio di quattrocento posti letto costruito e donato dal capitàno d’industria e senatore a vita. Oggi il drappello di trecento religiose iscritte alla confraternita dedita alla preghiera e all’assistenza medico-sociale gestisce cinquanta strutture (case di riposo e orfanotrofi) dislocate dall’Italia all’India e dall’Africa all’Argentina e al Brasile. L’estensione sul territorio sudamericano esaltava altresì l’assistenza bilaterale e ultra-cinquantennale ordita dalla congregazione P.S.D.P. e dall’istituto religioso maschile di diritto pontificio ”Piccola Opera Divina Provvidenza” fondato dal presbitero Luigi Orione (Pontecurone, 23 giugno 1872 – Sanremo, 12 marzo 1940). L’ultima navigazione atlantica di Madre Michel, Superiora Generalizia P.S.D.P. dalla creazione alla morte, risale al 1928. La suora alessandrina è stata beatificata a Torino (24 maggio 1998) dal Papa Giovanni Paolo II e dall’aldilà protegge disoccupati, bambini e coppie infertili.