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La Fede: il prodigio di Gesù agli occhi di Napoleone

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Il libro ”Conversazioni sul Cristianesimo” introdotto dal Cardinale Giacomo Biffi esalta l’anima cattolica di Napoleone Bonaparte: questa sensibilità esibita dall’imperatore esiliato sull’isola di Santa Elena contribuisce a risaltare la solennità religiosa di Natale.

Napoleone: «La nascita di Gesù, la storia della sua vita, la profondità del suo dogma che raggiunge il massimo della difficoltà, dogma che è al contempo la più ammirevole spiegazione della sua vita, il suo Vangelo, la singolarità di questo essere misterioso, la sua apparizione, il suo regno, la sua vittoria sul tempo, i secoli e le civiltà, tutto ciò per me è un prodigio, un mistero insondabile… che mi proietta in una meditazione estatica da cui non riesco a tornare. Del resto tutti sappiamo che le scienze e la filosofia non servono in alcun modo per la nostra salvezza, e Gesù viene nel mondo per rivelare i segreti del Cielo, e le leggi dell’anima. A Lui l’anima basta, come Egli basta all’anima; prima di Lui l’anima non era niente, poiché la materia e il tempo erano i padroni del mondo. Dopo di Lui, tutto è stato riportato al posto giusto, e la scienza e la filosofia sono state riportate al loro ruolo secondario del destino dell’uomo. Con Lui, l’anima ha riconquistato la propria sovranità, e tutta l’impalcatura della speculazione filosofica crolla, per la forza di una sola parola sua: la Fede».