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La Cittadella di Alessandria sulla via della Pace

”L’ignoranza è il nemico peggiore altresì per la pace”: l’incipit incisivo è stato preposto alla descrizione sul progetto di comunità patrimoniale ”Cittadella di Alessandria, Faro di Pace in Europa” di Anna Marotta, docente ordinario al dipartimento di architettura e design (Politecnico di Torino) e autrice di centinaia di ricerche sulla struttura di roccaforti.

”La cultura – così è la voce di Marotta – è l’eredità di risorse fuse dalla Convenzione di Faro (Consiglio d’Europa) alle responsabilità isolata e collegiale di azioni mirate a trasmettere valori, conoscenza, tradizioni Il metodo transdisciplinare dalla guerra alla pace è applicato alle opere concrete per trasmettere l’eredità storica e divulgare la condivisione e la fratellanza. La Cittadella di Alessandria è il documento-monumento (la storia congiunge l’antologia alessandrina di metodi per la difesa al trionfo napoleonico a Marengo): il valore storico-scientifico sospinto dalla vigoria di conoscenza, conservazione, valorizzazione può unire il fortilizio militare all’idea culturale internazionale diffusa dall’identità alessandrina. La nascita di passeggiate fisiche e virtuali alla Cittadella di Alessandria è mirata alla crescita di turismo culturale e a connettere la piazzaforte settecentesca all’anello intraeuropeo di 130 baluardi”.

L’epilogo è stato impreziosito dalla sentenza riprodotta sul monitor. ”Per informare, conoscere, comprendere, condividere, rispettare si può essere d’accordo con Gandhi quando affermava che il tempo scorrerà prima di vedere la legge dell’amore adottata negli affari internazionali ma se vogliamo salvarci e dare il contributo notevole al progresso del mondo dobbiamo camminare con determinazione sulla via della pace”.