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Il miele è la soluzione antica e perpetua

”Il valore aggiunto insito al miele – è stata la voce di Elia Ranzato (Università Amedeo Avogadro – Piemonte Orientale) – è ingente. Il liquido è servito per medicare le infezioni batteriche poi curate dalla penicillina scoperta al secolo XX: il miele custodisce l’acqua ossigenata e, così, può restringere la cicatrice sulla cute già lesa”.

”L’armonia eterna – così è stato asserito dalla ricercatrice Simona Martinotti (Università Amedeo Avogadro) – scorre dall’uomo alle api sempre indomite per restare altresì sulle salme imbalsamate in Antico Egitto e sulle scritture sacre di giudaismo, cristianesimo, islamismo. La pace definisce l’alveare cioè la comunità destinata a proteggere l’ape regina: la sostanza prodotta dall’insetto sociale per scampare all’inverno è condivisa dall’uomo per migliorare la dieta. Nessun microrganismo aggredisce il miele: la miscela di glucosio, fruttosio, zuccheri custoditi dal latte, acqua (20%), sali minerali, vitamine, enzimi, acidi organici, è difesa dal perossido d’idrogeno.

La proprietà terapeutica di ogni tipo di miele suggerisce la fusione per accelerare l’iter rigenerativo alla cute: l’analisi approfondita di meccanismi di guarigione per le ferite è stata estesa alla propoli elaborata dalle api nell’alveare. Il miele è stato indagato altresì per opporre la scelta eco-friendly alla produzione, oggidì contaminata, di biomateriali: la prassi green è essenziale per proteggere l’insetto sociale e l’uomo”.