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L’Assunta, Napoleone, Desaix e l’incrocio a Rivalta Scrivia

La prima pietra installata per costruire l’Arco di Trionfo a Parigi e lodare l’esito alla battaglia di Austerlitz (2 dicembre 1805) risale al 15 agosto 1806: quel giorno l’Imperatore dei Francesi celebrava il genetliaco e il primo onomastico. La ricorrenza di San Neopolo trasferita dal 2 giugno al 15 agosto sul calendario liturgico snodava l’enigma sul nome adespoto di Napoleone. L’escamotage suggerito dal cardinale Giovanni Battista Caprara Montecuccoli (Bologna, 29 maggio 1733 – Parigi, 21 giugno 1810) è ruotato sugli antroponimi simili estesi al martire offeso dalla Grande persecuzione ai cristiani attuata dall’imperatore Diocleziano e al condottiero còrso artefice di tracce sparse dalle Piramidi al Cremlino. Il dì ripetuto sul lunario è stato fuso alla festa dall’antica civiltà romana e dal Cristianesimo: l’assunzione di Maria al cielo è la festività di precetto regolata dal codice di diritto canonico.

L’abbazia cistercense di Santa Maria a Rivalta Scrivia, costruita sul bilico di due secoli (XII e XIII) e requisita dall’editto napoleonico (1810), esibisce al culto la Vergine Assunta affagottata dalla tunica rossa protetta dal manto turchino e quattro angioletti. La macchina processionale lignea (altezza cm. 160, larghezza cm. 50) è stata scolpita al secolo XIX dall’artista Bartolomeo Carrea (Gavi, 29 marzo 1764 – Genova, 8 gennaio 1839).

Il sito unisce la sacralità alla storia epica. L’inondazione frenava gli uomini di Desaix: al crepuscolo di venerdì 13 giugno 1800 soltanto il reparto di carabinieri aveva guadato il fiume Scrivia dirimpetto a Rivalta. La traversata di forze francesi sul corso d’acqua è riuscita a Castellar Ponzano: il soccorso di coloni guidati dal sacerdote Don Giuseppe Guasone è stato prezioso per le truppe napoleoniche e per il trionfo francese a Marengo (14 giugno 1800).