Sorting by

×
Vai al contenuto

I Colli napoleonici … anche no

L’armistizio di Cherasco (28 aprile 1796) nato dalla débâcle austro-sarda costruita dall’Armata napoleonica battagliera alla Campagna d’Italia (24 marzo 1796 – 17 ottobre 1797) avviava la neutralità per il Regno di Sardegna di Vittorio Amedeo III di Savoia e l’itinerario di omologazione amministrativa per il Piemonte fondato sul regime direttoriale francese. Il Generale Francesco Federico Campana (15 febbraio 1771 – 16 febbraio 1807) è stato il prefetto al dipartimento di Marengo (1803). L’annessione è stata estesa ai comandi militari di Piemonte e di Liguria incorporati all’esercito francese e ridefiniti 27ª e 28ª divisioni territoriali stabili per esaurire la coabitazione (3 luglio 1800 – 27 giugno 1801).

Il Generale Michelangelo Alessandro Colli-Marchini o Michele Colli (Vigevano, 1738 – Firenze, 1808) è stato il leader sfortunato di molti eserciti italiani iscritti alla prima coalizione antifrancese. La Lombardia apparteneva all’impero asburgico e Colli-Marchini iscritto all’esercito imperiale dall’età di diciotto anni è stato ufficiale al reggimento di fanteria, capitàno, tenente colonnello e Generale spedito (1792) dall’imperatore d’Austria Francesco II d’Asburgo-Lorena a soccorrere l’esercito sardo-piemontese di Vittorio Amedeo III di Savoia opposto all’Armata d’Italia di Napoleone Bonaparte. L’esercito francese riuscì a isolare le truppe austriache dalle milizie sarde: il Generale austriaco Joahnn Peter Beaulieu, sbaragliato alle battaglie di Montenotte (12 aprile 1796) e Dego (14-15 aprile 1796) e indotto alla rentrée verso l’Austria, minava la posizione di Colli-Marchini sconfitto alla battaglia di Mondovì (20-21 aprile 1796) e costretto a proporre l’armistizio a Napoleone firmato a Cherasco. L’esercito pontificio leso dalle truppe francesi a Faenza (4 febbraio 1797) separava la leadership strategica dal Generale lombardo.

Il Generale Luigi Leonardo Colli o Luigi Colli-Ricci (Alessandria, 23 marzo 1757 – 31 marzo 1809), figliolo di famiglia egemone sul feudo di Felizzano venduto (1753) dal marchese Evasio Sibaldi, è stato seguace alla Casa Savoia e all’esercito sardo coeso alla prima coalizione antifrancese (1792) affidata ai Generali Joseph de Wins e Michele Colli-Marchini. L’ufficiale sabaudo decorato dalla croce SS: Maurizio e Lazzaro (1794) è stato spinto dalla carriera rapida: luogotenente (1775), capitàno (1781), maggiore (1793), colonnello (1796), capo di Stato Maggiore 27ª divisione militare di Piemonte (1801), Generale di divisione (1802). La fedeltà (9 dicembre 1798) al governo napoleonico comandata ai sudditi dal sovrano sabaudo Carlo Emanuele IV univa Colli-Ricci all’Armée d’Italie: l’ufficiale italiano reggeva la leadership abdicata dall’omologo François Jean Baptiste Quesnel già ferito alla battaglia di Bassignana (12 maggio 1799) e aizzava la rentrée alle truppe russe di Aleksandr Suvorov.

Colli, marito di Marianna Cristina Canalis alias la nipote di Vittorio Alfieri, catturato e incarcerato dal nemico austriaco alla battaglia di Novi (15 agosto 1799) scrisse invano due lettere al drammaturgo astigiano e antifrancese per motivare l’adesione all’Armée d’Italie.  La memoria di Colli resiste sotto l’Arco di Trionfo a Parigi.