La Convenzione di Alessandria (15 giugno 1800) avviava la rentrée di forze austriache a est oltre il fiume Ticino e il divieto di manovre militari: il trionfo a Marengo concedeva a Napoleone di scrivere le regole e indurre l’Imperatore Francesco d’Austria a interrompere il disastro per l’Europa distrutta dalle guerre e sul campo di battaglia di Marengo coperto di sangue (circa 12 mila soldati morti o feriti).
Il Primo Cònsole istruito dagli errori e incline a conciliare la rivoluzione alla tradizione riscuoteva l’elogio dal popolo lombardo (16 giugno 1800) e lambiva la fede al Te Deum officiato al duomo di Milano. Napoleone, scettico e saturo di cultura illuministica, intuiva la necessità di estendere la convivenza pacifica desiderata da milioni di uomini.
L’armistizio è stato riportato ai riti e al viaggio di destrieri imbrigliati e guidati dal Generale di Stato Maggiore Andrea Puleo per condurre cinque cavalieri al trotto sull’itinerario rurale steso dalla villa Delavo di Marengo al podere di Torre Garofoli aperto ai reenactor cavalieri francesi (10ème Escadron) dal barone Guidobono Cavalchini per le visite gestite dal Fai (delegazione di Tortona) al sito dove Napoleone siglò il trattato di pace con Von Melas. L’agro di Fraschéta è stato lambito dalla fusione di sound rock di motociclette e battito di zoccoli di cavallo: il transito sulla strada carrabile è stato protetto ai crocevia dal motoclub ”Polizia di Stato – delegazione di Asti” diretto dal presidente Claudio La Piana.
”Il brand Marengo – è stato detto dal presidente Enrico Bussalino (Provincia di Alessandria) – esalta l’area vasta alessandrina sullo scenario italiano e spinto dal reenacting s’estende all’estero”. L’epilogo alla kermesse ”Marengo terre belle in quattro tappe” è stato lodato dal Sindaco Federico Chiodi (Comune di Tortona) e dalle Amministrazioni provinciale e regionale per l’Aquila di bronzo ritornata dalla città di Fiume grazie al patriota Gabriele D’Annunzio (come narrato dall’avvocato Luigi Vatta alla presenza dell’Assessore regionale Vittoria Poggio) issata sulla colonna di granito dirimpetto alla Villa Delavo e riprodotta sulla placca ovale conferita ai docenti alla Scuola europea per rievocatori napoleonici. S.E.R.N., il ramo educativo voluto dall’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei (Ujce) per reenactor e educatori delle scuole per ”sfogliare racconti di persone” come dichiarato dal reenactor Roberto Colla, spesso l’interprete italiano di Napoleone.
Il reenactor espone uniformi, arnesi per creare il remake verosimile di scenari d’epoca e, così, trasferire le pillole di passato dal libro di storia alle cerimonie-evento. L’archeologia sperimentale e ricostruttiva precede la riedizione di attività e mestieri antichi e al Castello di Piovera è stata allestita la cena basata sul menù di antiche ricette interpretate dagli allievi agli istituti Santachiara di Tortona e Ciofs Piemonte di Alessandria.
Il tributo di onori a Napoleone di marmo, al mezzobusto intitolato al Generale francese Louis Desaix e al sacrario dedicato ai prodi caduti a Marengo compiuto dalle decine di rievocatori e vivandiere iscritti alle comitive ”59éme demi-brigade d’infanterie de ligne de Marengo”, ”27éme division militaire”, ”les Grognards de l’Armée d’Italie”, ”gruppo storico di Montichiari”, ”Primo leggero Repubblica Cisalpina e Regno d’Italia”, ”10éme escadron de chasseur a cheval de la Garde Imperiale”, ”51éme demi-brigade de bataille” chiudeva l’evento mirato a unire il sito di Marengo al turismo culturale poiché ”la cultura è il nuovo motore per la nostra economia” (così è stato asserito dal delegato provinciale Maurizio Sciaudone – Polo di Marengo e Ambiente).