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L’arte a Marengo: analisi e ipotesi

”È opportuno razionalizzare lo spazio insito alla location scelta per allestire le mostre d’arte: ciò conduce a valorizzare l’offerta artistica. È necessario stimolare l’interesse per attrarre visitatori”. Il meeting ”Spiritualità contemporanea: come si progetta e si allestisce una mostra” è stato aperto dall’asserzione vigorosa di Rino Tacchella. ”Il polo culturale internazionale di Marengo – è stato aggiunto dal curatore di mostre notevoli pianificate sul suolo italiano – è ideale per ospitare gli eventi culturali: il flusso di turisti è garantito dalla posizione ottimale e dallo spazio enorme (il museo e il parco verde di villa Delavo, il parking per le vetture)”.

Inoltre l’analisi è stata condotta dall’avvocato Massimo Taggiasco (direttore Alessandria24) al management indotto dall’esposizione. ”La progettazione (dalla scelta di titolo e opere all’iter espositivo strutturato) – è stato riferito dalla voce autorevole di Tacchella – è propedeutica alla stesura di scheda di prestito per le opere esposte e di stima per la copertura assicurativa, alla redazione di testi e alla scelta di fotografie per pannelli esplicativi, catalogo, inviti, dépliant, poster, comunicati stampa. Il trasporto di capolavori può esigere il furgoncino climatizzato”.

”L’ossimoro antichità–modernità – è stata la chiosa di Efrem Bovo (Marengo temporary mananger) – appaiato alla piana di Marengo, già Curtis regale longobarda poi stretta dalle milizie di Napoleone e di Von Melas, può suggestionare l’arte Contemporanea di artisti giovani”. L’assenso è stato espresso dal curatore Rino Tacchella.