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Il locus è la fucina per la canzone d’autore

Il libro ”Parole e musica. I luoghi della canzone d’autore italiana” è stato esposto dall’autore e anchorman Roberto Paravagna al talk ”Marengo di Giovedì” diretto dal giornalista Efrem Bovo (Marengo temporary manager).  

”L’espressione artistica è scissa dall’equilibrio di misure oggettive: il confine labile – dice Paravagna – distribuisce la scena bolognese all’area stesa da Bologna a Rimini: la formula ‘Scena cantautoriale’ è preferita all’esposizione ‘Scuola di cantautori’. Il viavai di artisti (dalla sosta a Milano per il compositore siciliano Franco Battiato e il musicista genovese Gino Paoli al soggiorno a Genova vissuto dal cantautore milanese Enzo Jannacci) accresce il melting pot artistico nonostante l’identità emersa dal sito d’origine. Così, il filone canoro italo-partenopeo è spiritoso, teatrale, cabarettistico e il paesaggio di provincia definisce la canzone d’autore creata dall’artista astigiano Paolo Conte”.

Il luogo, talvolta ristretto, è la genesi di perle travolte dalla gloria. ”Il fiume Tanaro – aggiunge Paravagna – è lo sfondo geografico al brano “La canzone di Marinella” (1962) scritto dal cantautore Fabrizio De Andrè e valorizzato dall’arrangiamento musicale di Gian Piero Riverberi. L’interpretazione di Mina conduceva alla fama la lirica di Faber sulla tragedia scaturita dal litigio d’amore e mitigava la ritrosia ai concerti al pubblico espressa dall’autore”.

Il talk è stato chiuso dalla chiosa costruttiva sullo scenario coevo. ”Oggi il rap trasmette problematiche (ira, ironia, noia) – asserisce Paravagna – già diffuse dalla canzone d’autore di ieri però la linea melodica è sparita. L’intromissione attesa di Volodymyr Zelensky al festival di Sanremo sottrae spazio all’arte diffusa dalla kermesse canora. La scuola è il sito migliore per studiare la canzone d’autore: l’iniziativa, meritoria e ad hoc, di alcuni rapper estesa agli istituti scolastici a Milano può essere abbinata ai programmi ministeriali”.