Sorting by

×
Vai al contenuto

L’istruzione dall’Età Antica ai Santi Sociali

L’educazione, nodale altresì per definire l’individualità e il vincolo all’habitat socioculturale, è stata gestita altresì dall’Età antica al Medioevo: l’Admonitio generalis (789) di Carlo Magno delineava il progetto embrionale per l’istruzione pubblica curata dalla Chiesa per gestire il potere. Martin Lutero parificava l’educazione al diritto universale basato sulla didattica umanistica e religiosa per ghermire la salvezza. L’educazione moderna liberata dall’egemonia religiosa risale al secolo XVII intriso dal Rinascimento e dalla costituzione di università: la scuola laica, pubblica e obbligatoria doveva creare l’élite per introdurre lo Stato-nazione, sciolto dalla Chiesa di Roma, verso l’autonomia sullo scenario politico interno e internazionale. L’assolutismo illuminato di Maria Teresa d’Austria e di Federico II di Prussia vincolava l’adozione di modelli pionieri per l’educazione pubblica e obbligatoria alla legittimazione distribuita dalla nobiltà. L’Ancien Régime relegava le lezioni di lingua francese e materie tecnico-scientifiche per promuovere lo studio di latino e religione. La Rivoluzione francese (1789–1799) sanciva l’urgenza di innovare il sistema didattico altresì per creare l’esempio di cittadino francese. L’istruzione è sempre stata valorizzata dalla dinastia Bonaparte: la riforma scolastica promossa dall’Imperatore Napoleone I° è stata poi trasmessa al successore Napoleone III° (Parigi, 20 aprile 1808 – Chislehurst, 9 gennaio 1873). Il ministro Victor Duruy, delegato dall’ultimo sovrano, promuoveva le lezioni di storia contemporanea e filosofia, economia e diritto, educazione fisica, musica e disegno. L’istruzione è stata diffusa ai cittadini emarginati dall’abnegazione di Santi Sociali torinesi: la Società salesiana di San Giovanni Bosco risale al 1859 e oggi distribuisce quasi 15mila membri sulla Terra per educare la gioventù. La pedagogia educativa salesiana predilige la prevenzione alla repressione: l’educatore è nodale per vigilare e trasmettere le regole comunitarie per salvare l’educando dall’errore.