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Rievocare per 32 km. La fatica di Joubert

Trenta chilometri al ritmo di marcia dal colle Scravaion alla Colla di San Giacomo: l’itinerario attraversato dal colonnello francese Barthélemy Catherine Joubert (Pont-de-Vaux, 14 aprile 1769 – Novi Ligure, 15 agosto 1799) all’evo della Prima Campagna d’Italia è stato battuto dall’equipe di dodici rievocatori napoleonici iscritti alle Demi-Brigade 51^ ”de Bataille” e 59^ ”Marengo”. L’iniziativa allestita per celebrare il trionfo francese alla battaglia di Loano (23 – 24 novembre 1795) è stata gestita, l’ultimo weekend, dal docente Andrea Puleo (Scuola Europea Rievocatori Napoleonici).

La parabola di Joubert sul campo di battaglia è stata impreziosita dalla sequela rapida di promozioni: sergente (1791), tenente (1792), Generale di brigata emerso dall’avanguardia di Andrè Masséna alla prima battaglia di Dego (21 settembre 1794). Correva il crinale di due secoli (XVIII° e XIX°) e l’intesa di monarchie millenarie ostili alla neonata Repubblica francese insanguinava l’Europa: Joubert, leader delle forze francesi d’Italia, è stato colpito a morte dal rivale austro-russo (Novi Ligure, 15 agosto 1799) agli ordini di Suvorov. L’esercito francese, esteso alle truppe polacche e italiane, disposto sulle colline intorno a Novi, combatteva il nemico sull’area di sette chilometri da S. Antonio di Basaluzzo a Barbellotta: la débâcle francese chiudeva l’evento funestato dal bollettino di 12mila caduti sul campo di battaglia aperto ai 90mila soldati.

Noi siamo per il Sindaco Gianfranco Ludovici: il Primo cittadino posava la stele commemorativa di Joubert sul suolo comunale di Basaluzzo e, così, smorzava la querelle.

Invece Novi preferisce celebrare la débâcle inflitta ai francesi dalla coalizione austro-russa comandata dal Generale Suvorov e l’ultimo respiro di Joubert esalato a Palazzo Durazzo.