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Napoleone sminuito dirimpetto a Dio

La storia, colossale o minuscola, è estesa alla progressione di secoli dall’eternità fondata sulla religione: ciò emerge dall’opera letteraria ”Alessandria di Marengo” approfondita dal talk di relatori riuniti al Marengo auditorium.

”La pietra rimossa dal costruttore è divenuta la pietra d’angolo”: Efrem Bovo (Marengo temporary manager) riduce così la storia d’insieme di Napoleone. Correva l’anno 1803: Il Primo Cònsole sanciva di abbattere la chiesa cattedrale di San Pietro (Alessandria) per liberare la piazza d’armi e inserire le pietre estratte dall’antico duomo al centro di cantieri edili. L’esame profondo sull’immortalità compiuto dal Generalissimo esiliato a Sant’Elena è stato trasmesso sul Memoriale (1823) dal biografo Emmanuel Las Cases.

”La mia storia è minuscola dirimpetto a Gesù Cristo”: l’Imperatore asseriva ai Generali attoniti poiché dediti alla Rivoluzione francese. ”Io soffro per avere nominato Generali senza fede al Padre eterno”: questa dichiarazione unica è inclusa altresì sul libro ”Conversazioni sul Cristianesimo” di Napoleone Bonaparte introdotto dal Cardinale Giacomo Biffi.

L’indagine svelava altresì la quotidianità vissuta dalla cittadinanza confusa dalla storia grandiosa. ”L’adesione alla vita sociale – aggiungeva Mauro Remotti – è stata estesa dal condottiero còrso ai duecento ebrei appartati al ghetto di Alessandria”.

L’indole inquisitoria di Massimo Taggiasco sollecitava Piercarlo Fabbio a illustrare storielle deliziose iscritte all’evo napoleonico. ”La redditività esigua di colture cerealicole – così asseriva Fabbio – promuoveva la produzione di vino Nerello di Mandrogne corretto dall’acqua e fornito alle osterie”.

”È bellissimo – concludeva Maurizio Sciaudone (delegato al Polo di Marengo dalla provincia di Alessandria) – vedere la sensibilità crescere intorno a Marengo: la diffusione di questa storia grandiosa accresce l’appeal abbinato alla nostra area vasta”.