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L’unione indissolubile di Marengo e Alessandria

Correva l’anno 1803: l’ordine di abbattere la chiesa cattedrale di San Pietro (Alessandria) esaltava il progetto politico concepito dal Primo Cònsole sedotto dalla religione cristiana dirimpetto all’immortalità. ”Il giorno più bello della mia vita fu la mia Prima Comunione”: la testimonianza pronunciata al biografo Las Cases dal Generalissimo còrso confinato a Sant’Elena è esplosiva poiché Napoleone s’impose il titolo d’Imperatore togliendo la corona dalle mani di Papa Pio VII. La routine sull’agro contiguo alla confluenza di Tanaro e Bormida è stata stravolta dal trionfo nodale di Napoleone Bonaparte a Marengo? Il libro ”Alessandria di Marengo” può sciogliere l’enigma e svelare la quotidianità vissuta dalla popolazione confusa dalla storia grandiosa. Giovedì 12 alle 17 il Marengo auditorium ospiterà gli autori Piercarlo Fabbio e Piero Teseo Sassi. Il dialogo srotolato sull’opera letteraria di cinquecento pagine custodisce le storie di analfabetismo e di miseria accentuate dall’attività di contadini dediti alla bachicoltura sulla piana invasa da due milioni di gelsi e dalla vicenda triste di balie e levatrici costrette a allattare il neonato di dinastie agiate anziché il figliolo per garantire la sussistenza economica all’intera famiglia di provenienza. La povertà estrema stimolava la coscrizione alle armi e la carcassa di animali robusti caduti sul campo di battaglia offriva nuove ricette alla gastronomia: la ciapilaia (carne battuta di manzo e cavallo) e il piatto di Angelotu (agnolotti). La tassa sugli spettacoli è stata promossa dal regime napoleonico per sottrarre le milizie agli armigeri mercenari. L’opera letteraria è impreziosita dall’estro attribuito al pittore Franco Sassi (Alessandria, 28 febbraio 1912 – 11 novembre 1993), dall’introduzione di Gianfranco Cuttica di Revigliasco, dal contributo di Mauro Remotti. Il talk unito alla kermesse ”Marengo di Giovedì” è promosso dalla Provincia di Alessandria insieme alle edizioni Sisifo e alla Cathedra Alexandriae costituita dal Mcl (Movimento cristiano lavoratori) e dal museo etnografico Gambarina per divulgare la storia alessandrina avvalorata altresì dalla potenza culturale di Marengo.